Assoconsumatori – Asso-Consum: Girgenti Acque , la punta di un iceberg o una bolla di sapone ?

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La procura di Agrigento ha notificato ben 73 avvisi di proroga d’indagine preliminare a funzionari, dirigenti, uomini politici e rappresentanti dello Stato, per una indagine iniziata sei mesi fa, le accuse ipotizzate sono: associazione a delinquere, corruzione,  truffa , riciclaggio e false comunicazioni sociali.

A leggere tali notizie c’è da restare basiti ed increduli, anche se purtroppo la cronaca ci ha, quasi, abituati alle notizie di rappresentanti dello Stato che anziché garantire le istituzioni ne approfittano per ottenerne degli utili, tutto ciò purtroppo a causa, forse  di quel vuoto  istituzionale che permette ogni sorta di impunità, in un buonismo che sta portando ad un disamore per il concetto di unità nazionale,  gravissimo, in un momento di cambiamento storico, culturale e sociale. Auspichiamo che la Magistratura possa fare piena luce nel più breve tempo possibile.

Ma un dubbio ci assilla e se Agrigento fosse solo la punta dell’iceberg? Perché anche ad Enna di cose strane ve ne sono state nel settore acque e nel settore rifiuti. Assunzioni clientelari, commistione con società in stato di fermo giudiziario per favoreggiamento alla ‘ndrangheta, aggiudicazioni di gare da parte di qualche RUP,  in palese conflitto di interesse, di cui mai nessuno si è accorto. Depositi cauzionali restituiti dall’EAS e mai conguagliati ai cittadini, costretti a pagarlo per ben due volte. Depositi cauzionali che nelle disponibilità dei comuni avrebbero dovuto transitare  al gestore del servizio idrico ma che nei fatti non è mai avvenuto.

Sembra, il condizionale è d’obbligo, che per il  comune di Enna di queste somme non vi sia alcuna traccia nelle casse dell’ASEN . Vorrei ricordare che i depositi cauzionali sono depositi finalizzati, infruttiferi, che appartengono ai cittadini che stipulano un qualsiasi contratto d’utenza. Convenzioni  non rispettate senza  il minimo provvedimento sanzionatorio nel rispetto delle leggi.

Una sorta di tutto va bene madama la marchesa.  I cittadini vessati per il pagamento delle partite pregresse che nonostante le innumerevoli sentenze che ne accertano la illegittimità per pervenuta prescrizione, vengono presentati sistematicamente dal gestore del servizio idrico,  del resto prima che la Cassazione si esprima passeranno anni, nel frattempo la politica ennese  sonnecchia o altro.

Di fronte a certi episodi di malcostume evidenziato da qualche commissione d’indagine, vedi la commissione d’indagine Pecorella sui rifiuti o le dichiarazioni del presidente dell’antimafia Rosy Bindi,  fatte proprio ad Enna, sulla gestione dell’acqua e visti i disservizi, palesi in questi due settori, c’è da ipotizzare che tutto è possibile, perché gli interessi sono altissimi sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista del controllo del territorio attraverso le sistemazioni clientelari che la politica ha fatto e che vuole ad ogni costo garantire, purtroppo,  al momento nel più assordante silenzio.

Auspichiamo che la magistratura agrigentina possa chiarire il tutto perché leggere che il prefetto, il presidente del CGA e il presidente dell’antitrust siano coinvolti in tali situazioni crea turbamento e sfiducia nei cittadini.

Pippo Bruno


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