Enna, 1000 abbonamenti per salvare dalla chiusura il Cine Teatro GriVi

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È imminente la chiusura definitiva del GriVi, l’unica sala cinematografica rimasta in Enna, dopo la demolizione (fine anni ’50) del cine-teatro “San Marco”, in stile Liberty, inaugurato nel 1925, e del “Cinema Torre di Federico” di via IV Novembre, chiuso negli anni ’80 e demolito in epoca più recente, per far posto a negozi, uffici e abitazioni.

La chiusura del GriVi, prevista per il prossimo mese di giugno (dopo quella del 1999, protrattasi per quasi 9 anni per modifiche strutturali, creazione della ‘multisala’ e adeguamenti per la sicurezza) è stata resa pubblica dall’amministratrice, Cettina Emmi, in un “incontro con la città”, tenutosi lo scorso 17 maggio, seguito dalla proiezione del documentario Earth.

“Una città senza cinema è come un volto senza occhi” è stato lo slogan dell’incontro, tratto da una massima del regista Giuseppe Tornatore. Una frase dall’inequivocabile significato, finalizzata a lanciare il messaggio: Enna capoluogo e città universitaria non può rimanere senza una sala cinematografica. “Ho tentato tutte le strade – ha detto Cettina – mi sono rivolta alla Regione, al Comune ed Enti vari. Ho anche partecipato a bandi ministeriali ed europei per ottenere finanziamenti a fondo perduto e non, ma un cinema senza pubblico non può sopravvivere. Fino ad ora ce l’ho fatta tra mille difficoltà dedicando tutta me stessa, con passione, sacrifici e ferrea volontà”.

I motivi della decisione di chiudere sono stati spiegati dalla Emmi con il cuore in gola. In concreto, con le attuali condizioni economiche, con spese sempre più crescenti a fronte della continua diminuzione del pubblico pagante, la società proprietaria non ha avuto altra scelta: prendere la drastica decisione di chiudere.

“Occorre che i cittadini ennesi – ha detto infine la Emmi nel suo accorato appello – rispondano ritornando a frequentare il GriVi come in passato”. Ad inizio serata Cettina Emma ha rievocato il bagno di folla che si ebbe nel giorno dell’inaugurazione del Cinema (2 giugno 1951), con i suoi 1.100 posti tra platea e tribuna. Ai giovani e meno giovani la carrellata di foto e filmati d’epoca proiettati sul grande schermo, hanno dato la lettura visiva della storia del GriVi, storia ascoltata anche con attenzione dal numerosissimo pubblico presente in sala, resa più interessante dalla performance di due lettori d’eccezione: gli attori Franz Cantalupo e Lorenza Denaro. Occorrono 1000 abbonamenti da sottoscrivere subito, entro il prossimo 15 giugno, per salvare il GriVi dalla definitiva chiusura. A questo appello, molti dei presenti in sala, dopo la proiezione del documentario, hanno prontamente aderito all’invito.

Da subito su internet è iniziato un tam-tam, un passa parola accorato e convincente. Ecco alcuni stralci degli appelli che girano in questi giorni su Facebook, WhatsApp e Gruppi. Ne riportiamo alcuni: “Serve un pubblico che ritorni a frequentare il GriVi, che crede in un luogo di aggregazione e di cultura…(Lucrezia); “Occorre salvare il GriVi dall’imminente chiusura…basta fare un abbonamento per dieci spettacoli…(Ornella); “Aiutiamo il nostro cinema a non chiudere…è stato per tanti anni frequentato da noi ennesi, adesso dobbiamo fare qualcosa in questo momento di grave difficoltà. (Luigi).

Qualora si riuscisse ad evitare la chiusura del GriVi, nei futuri programmi della società proprietaria e della direttrice della struttura vi sono la nascita di un festival del cortometraggio per le scuole di tutta Italia e anche un concorso internazionale di corti e medio metraggi per altre categorie di partecipanti, oltre ad una retrospettiva di film che hanno contribuito alla storia del Cinema e un seminario di educazione all’immagine, seguito da un corso di fotografia.

Per abbonarsi basta sottoscrivere, al prezzo ridotto di euro 45 (anziché euro 65), un abbonamento per 10 spettacoli, da usufruire nell’arco di un anno, compreso festivi e semifestivi, comunque rimborsabili qualora non si raggiungesse il numero di abbonati necessari. Il tesserino d’abbonamento si può ritirare presso il botteghino del Cineteatro nelle ore pomeridiane.

Salvatore Presti


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