<<Sono trascorsi sei anni e cinque mesi (24-04-2012 24-09-2018) da quel maledetto giorno>> – così questa mattina si legge sul profilo facebook di Giovanni Scialfa, il papà di Vanessa, la giovane ennese “martire dell’amore”, che a soli vent’anni, il 24 aprile del 2012 appunto, è scomparsa, lasciando un vuoto incolmabile ed un palpabile (ancora oggi) senso di impotenza misto a rabbia.
La storia di Vanessa venne ricostruita e raccontata nel 2014 dalla trasmissione Rai “Amore Criminale” (Guarda il video di Amore Criminale ).
Nel 2016, la Corte di Cassazione ha confermato i trent’anni di carcere a Francesco Lo Presti, il fidanzato che, barbaramente, le tolse la vita utilizzando un cavo di alimentazione per soffocarla e un fazzoletto imbevuto di candeggina per toglierle definitivamente il respiro. Fu lo stesso Lo Presti, a confessare l’omicidio e a portare la polizia sul luogo del ritrovamento in un fosso ai margini della miniera di Pasquasia, dove aveva abbandonato il corpo esile della ragazza ormai esamine.
Ma gli anni e la pena inflitta al colpevole di questo femminicidio non cancellano nè attenuano il dolore per quel destino rimasto incompiuto, perchè spezzato troppo presto.
Due sono i principali spunti di riflessione che sembrano offrire i post odierni dei coniugi Scialfa su facebook.
Il primo è che se c’è una cosa che, forse, è anche più crudele del fatto stesso accaduto quel “maledetto giorno” è proprio il pensiero che si possa dimenticare.
E il secondo è che, a volte, i social network, sembrano concederci una via per ricordare e… chissà magari anche per comunicare in qualche modo pure con chi non è più tra noi.
<< Oggi sono sei anni e cinque mesi da quel maledetto giorno.
Anni , mesi, giorni passati senza di te . Solo i ricordi di te sono rimasti , ricordi sempre vivi ,
che mantengono la tua presenza tra noi.
Il dolore non va via, in quei ricordi fa da padrona quella maledettissima giornata,
e da un sorriso passi a quel dolore che fa più male di qualsiasi altro dolore,
un dolore che non c’è medicina che possa alleviarlo.
Ci si nasconde davanti agli altri, in un sorriso in una battuta in qualche scherzo,
ma dentro si ha dolore e rabbia .
Nulla possiamo fare in questo maledetto destino .
Non riesco a dire altro , anche se tanto c’è da dire , ti dico solo che noi non ti dimenticheremo mai,
tanti hanno dimenticato …amici, parenti… ma noi faremo sempre in modo che nessuno dimentichi,
anche se stanno in silenzio , tu sai cosa voglio dire Vanessa.
Ti voglio un mondo di bene , anche se non posso più sentire i tuoi abbracci , i tuoi baci e le tue risate so che tu
Me li dai ugualmente .
Ti voglio bene Vanessa , un bacio dal tuo papà orso. >> (Giovanni Scialfa)
<<Mi manchi …. Questa frase basterebbe per racchiudere tutto ciò che sento…
Ma non sempre basta una frase a me stessa pe accettare la tua assenza e spesso mi è difficile spiegare ad altri cosa realmente si prova a non averti qui…
La tua mancanza inizia già dal primo mattino, quando seduta da sola in cucina a fare colazione, inzuppando un biscotto nel latte, ripenso alla nostra colazione insieme…
Il più delle volte, senza neanche accorgermene, una mia lacrima finisce dritta nel mio latte, perchè resto immobile a fissare il tuo posto vuoto …
Il gesto che segue è allontanare la tazza, perchè non riesco più ad ingoiare un sorso di latte… Mi viene un nodo alla gola… da non riuscire ad ingoiare quasi neppure l’aria e mi sento soffocare…
Eh si, brutta sensazione quel vuoto che gira per casa senza trovarti…
Forse è proprio il silenzio che mi da più tristezza… risento la tua voce che mi chiama perchè hai bisogno di qualcosa…
Risento te mentre canti le tue canzoni preferite e rivedo quel gesto … che ti sfili le cuffiette per metterle alle mie orecchie e ripetere quella frase:
“Mamma ascolta questa canzone quant’è bella”…
“Eh si, veramente bella, me la scarichi sul mio telefono? così la riascolto con più calma…”
Semplici attimi di vita quotidiana, che mi mancano ogni giorno di più…
Può sembrare stupido a qualcuno quello che ti ho scritto, ma in cuor mio so quanto possa valere dirti questo..
Perchè.. sai.. in radio… in tutti questi anni sono passate tante belle canzoni, ma non ho più usato le tue cuffiette per ascoltarle…
E spesso ho detto ad alta voce: “Che bella questa canzone, ti sarebbe piaciuta ascoltarla…”
Una cosa “banale”…
Ma solo chi vive il mio stesso dolore può comprendere che poi così “banale” non è…
Una tra tante cose che rifarei se tu fossi qui…
Perchè tu… non dovresti mancarmi, tu dovresti essere qui…
Mi manchi, in ogni singolo momento di questa mia vita…
Ti amo vita mia…
Baci dalla tua mamma !>> (Isabella Castro)
Maria Teresa La Via, giornalista nata a Nicosia, attuale direttore di TeleNicosia