Gestione rifiuti a Nicosia, la Multiecoplast non ha versato le mensilità promesse ai lavoratori

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Come era prevedibile ancora una volta la Multiecoplast si è rimangiata le promesse fatte il 15 marzo davanti all’amministrazione comunale, ai lavoratori ed al sindacato Uil-Fpl. In quella occasione aveva promesso entro il 21 marzo lo sblocco del pagamento di due mensilità maturate nei confronti dei 15 dipendenti, ma ad oggi, per quanto ci riferisce lo stesso sindacato, non hanno ricevuto nulla.

La Multiecoplast in questo ulteriore accordo a fronte dei pagamenti regolari da parte del Comune, aveva promesso di saldare le spettanze di dicembre e gennaio entro il 21 marzo, lo stipendio di febbraio entro il 31 marzo e quello nel frattempo maturato del mese in corso entro i primi 15 giorni di aprile. Il Comune nella giornata del 20 marzo ha pagato la Multiecoplast.

A scendere in campo ancora una volta la Uil-Fpl a fianco dei 15 dipendenti della Multiecoplast ha dichiarato lo stato di agitazione nel mese di dicembre. Sono state adottate le procedure di raffreddamento in Prefettura a Enna ed ora attende l’ultima scadenza prevista per il 31 marzo per proclamare eventualmente lo sciopero.

Prima era una farsa, dopo è diventata una sceneggiata, adesso è una soap-opera ! – afferma il segretario organizzativo della Uil-Fpl Pasquale Calandra – Indignazione, sconcerto e nessuna meraviglia tra gli operatori ecologici dipendenti della Leukosia-Multiecoplast e chi ne ha più ne metta. I responsabili delle dette società che svolgono, o dovrebbero svolgere, il servizio dei rifiuti a Nicosia, hanno adoperato il senso del detto «l’uomo per la parola il bue per le corna !».  La o le società, com’era prevedibile, non assolvono all’impegno assunto; tenuto conto che oggi è giovedì e tenuto conto dei giorni di valuta ammessa la forte dubbiosa buona volontà, tutto girerà a vuoto fino alla prossima settimana. Si vede che alimentare il conflitto rientra nelle prerogative della parte datoriale, ciò vuol dire che nel rispetto della tempistica ci attrezzeremo con i lavoratori per forme di proteste più incisive”.

 


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