Il “pasticcio” dell’emendamento targato Pd sui Tribunali soppressi di Nicosia e Modica, un misto di dilettantismo ed ignoranza

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Un emendamento presentato e poi ritirato dal Pd sui Tribunali soppressi di Nicosia e Modica ha creato delle inutili e demagogiche polemiche. L’emendamento presentato prima in Commissione Bilancio dal senatore Faraone e poi in aula al Senato è stato ritirato dallo stesso Pd, a ricostruire la grottesca e dilettantistica vicenda è il senatore Fabrizio Trentacoste che da tempo segue la vicenda dei tribunali soppressi. Tra l’altro l’emendamento aveva del tutto dimenticato il Tribunale di Mistretta, anche questo soppresso nella riforma della geografia giudiziaria del 2012.

Di seguito pubblichiamo, il comunicato con cui, il senatore Fabrizio Trentacoste insieme a Marialucia Lorefice e Pino Pisani, parlamentari del Movimento 5 Stelle, raccontano cosa sia accaduto in ordine all’emendamento riguardante i soppressi tribunali di Nicosia e Modica.

Purtroppo per alcuni, grazie a internet, le bugie hanno davvero le gambe corte e non è più possibile barare.

«Quanto diffuso stamani, a mezzo stampa, in merito alla bocciatura, in Senato, dell’emendamento, a prima firma del Sen. Faraone, inserito nel cosiddetto “Decreto Milleproroghe”, riguardante i tribunali di Nicosia e Modica, è assolutamente strumentale e irrispettoso dell’intelligenza altrui» lo sottolineano la presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, On. Marialucia Lorefice, il Sen. Pino Pisani, Segretario del Consiglio di Presidenza del Senato della Repubblica e il Sen. Fabrizio Trentacoste, membro della 9ª Commissione permanente Agricoltura.

«Innanzitutto va rilevato che tale emendamento è stato ritirato dagli stessi proponenti, durante la discussione in Aula e che la Commissione Bilancio aveva già espresso parere contrario, ai sensi dell’art.81 della Costituzione. Basta verificare sul sito istituzionale del Senato e sul resoconto stenografico della seduta pubblica di venerdì 3 agosto.

Vanno, inoltre, segnalati gli errori formali e sostanziali -chiosano i parlamentari del Movimento 5 Stelle- contenuti nell’emendamento presentato, poiché nello stesso si chiede che all’art. 2, dopo il comma 3, si aggiunga il comma 3-bis che prevede quanto segue “La proroga di cui al comma 3, si applica anche alle sezioni distaccate di Nicosia e Modica”. Questo dimostra chiaramente -proseguono i parlamentari pentastellati Lorefice, Pisani e Trentacoste- che chi ha presentato l’emendamento non è a conoscenza del problema, visto che sia Nicosia che Modica non sono sezioni distaccate di altri tribunali, ma tribunali a sé stanti e già soppressi da anni, a causa della riforma giudiziaria dell’allora Guardasigilli Cancellieri, ministro del Governo Monti. Se lo scopo della riforma era quello di garantire un miglior funzionamento della macchina giudiziaria, si è giunti ad un risultato diametralmente opposto: un inutile sperpero di risorse finanziarie, che non ha portato a nessun risparmio e neppure a uno snellimento dell’apparato burocratico.

A questo punto, necessita fare un piccolo passo indietro per chiarire le vere responsabilità, non certo nostre, ma di chi ha voluto la riforma della geografia giudiziaria (il Governo Monti, appunto), provocando la soppressione di 30 tribunali (4 ancora in proroga), 220 sedi distaccate di tribunale, 30 procure e 667 sedi del Giudice di Pace. Ma, la responsabilità è anche di chi non ha mai mosso un dito per la riapertura di quei tribunali, nonostante le molteplici sollecitazioni, come dimostrano numerosi atti parlamentari. Praticamente, coloro che durante la scorsa Legislatura non hanno fatto nulla in merito sono gli stessi che adesso vogliono risposte immediate da noi! Viene da chiedersi dove siano stati in questi anni.

Concludendo, chiedere con emendamento la riapertura di sedi distaccate, quando si parla di Nicosia e Modica è stato un errore di per sé. Chiedere di prendere in considerazione solo due casi a fronte dei numeri evidenziati poco sopra è un modus operandi che non ci rappresenta, visto che scopo del Governo che sosteniamo è tutelare l’interesse complessivo.

Come più volte sostenuto, verrà avviata una riforma dell’intera geografia giudiziaria, già prevista dal Contratto di Governo con la Lega, che permetterà di affrontare la questione con competenza, imparzialità e serietà, superando le criticità generate da provvedimenti dei quali non abbiamo alcuna responsabilità. I proclami acchiappa-consensi e le politiche di parte non ci interessano, preferiamo partecipare attivamente alla vita politica del nostro Paese, fare bene nell’interesse di tutti, senza promettere ciò che non può essere mantenuto».

Su questa grottesca vicenda interviene anche l’avvocato Piergiacomo La Via per il Comitato nicosiano che si propone la riapertura di tutti i Tribunali soppressi:

Il Comitato “riapriamo il Tribunale di Nicosia – la strada della speranza” prende le distanze da un emendamento, relativo ai Tribunali di Modica e Nicosia, presentato in questi giorni al Senato da tale Davide Faraone, che sarebbe stato bocciato dalla maggioranza parlamentare.

L’emendamento in questione, che si proponeva una presunta proroga degli uffici giudiziari in questione modificando una norma dei cosiddetti “decreti  correttivi”, a prescindere dalla improprietà terminologica utilizzata dal proponente (Sezioni Staccate anziché Tribunali) e dalla plateale tardività della proposta in quanto tali interventi si sarebbero dovuti effettuare entro il settembre 2014, non é stato mai concordato col territorio né verificato sotto il profilo della fattibilità con questo Comitato.

Non sappiamo chi abbia ispirato il parlamentare ad un atto tanto demagogico quanto inutile.

Noi ribadiamo la nostra lineare posizione che é quella della riapertura di tutti i 30 Tribunali italiani, dai più piccoli (Mistretta e Camerino) ai più grandi (Vigevano, Lucera, Bassano), sul semplice presupposto del fallimento della riforma nell’intero territorio nazionale.

Nelle more, in Sicilia, va data immediata applicazione l’emendamento Lantieri-Grasso (art.15 commi 13 e 14 LR 8/5/2018 n. 8 che prevede la concreta possibilità della riapertura in via sperimentale dei tribunali siciliani soppressi (Nicosia, Mistretta e Modica) mediante la stipula di una convenzione tra Regione e Ministero della Giustizia, che con l’occasione sollecitiamo a fissare al più presto l’incontro formalmente richiestogli il 5 luglio scorso dal l’assessore regionale Bernadette Grasso”.

 


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