Leonforte, l’ex assessore Angelo Calì interviene sulla situazione dell’ospedale Ferro-Branciforti-Capra

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“Si parla molto negli ultimi giorni, sui social e sugli organi di stampa, della possibile impugnativa da parte del Comune di Leonforte del D.A. 11 gennaio 2019 relativo a “Adeguamento della rete ospedaliera”, che ha classificato il locale presidio come “ospedale di zona disagiata”. Ho letto, in particolare, che l’Amministrazione sarebbe pronta ad annunciare un nuovo ricorso contro il nuovo piano di riorganizzazione.

Come ex amministratore ho l’obbligo morale di intervenire sulla questione ed esprimere qualche mia considerazione.

Ricordo che con delibera di G.M. n°71 del 07.06.2017 è già stato autorizzato e promosso davanti al TAR Sicilia un ricorso per l’impugnazione del precedente decreto di riorganizzazione della rete ospedaliera (Decreto D.A. 31.03.2017) al quale risale la classificazione del nostro nosocomio come “ospedale di zona disagiata”. Classificazione da ritenersi impropria sulla base di un’attenta lettura del DM 70/2015, il quale avrebbe consentito di individuarlo come “ospedale di base”.

Il ricorso è stato effettivamente proposto ed è pendente avanti al TAR di Catania con n. 1160/2017. Finalmente, dopo quasi due anni, si era nella possibilità di vederlo deciso, essendone stata fissata udienza di discussione per il 04/04/2019. 

Purtroppo, però, i tempi ordinari della giustizia hanno fatto sì che nel frattempo sia stata adottata la nuova riorganizzazione della rete ospedaliera che, come detto, per quanto riguarda l’ospedale di Leonforte, ha confermato quanto già previsto nel decreto del 2017.

Questi elementi mi inducono a riflettere su alcuni aspetti:

– Mi pare evidente che il nuovo piano di rete ospedaliera è del tutto sovrapponibile al precedente, stante che viene confermata la classificazione di ospedale di zona disagiata.

– Inoltre, il nuovo piano scaturisce dallo stesso panorama normativo risalente al Decreto del Ministero della Salute n. 70/2015, il quale ha previsto il “regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera”. 

Se, dunque, il nuovo piano regionale è meramente confermato della precedente classificazione, non sarebbe quanto mai opportuno operare in linea ed in prosecuzione del ricorso pendente, in modo da evitare che venga dichiarata l’improcedibilità di quello già pendente (dato che il decreto impugnato è stato integralmente sostituito da un altro) e di dover attendere altri due anni per la fissazione di una nuova udienza? 

Sulle domande che mi sono posto, sugli esiti e sviluppi della questione, spero che l’Amministrazione comunale possa prendere al più presto posizione e dare l’opportuna informazione coinvolgendo il Consiglio comunale per il ruolo che questo ricopre ed è chiamato a svolgere.

Un’ultima considerazione mi sembra importante sempre in relazione ai tempi della giustizia e al fatto che ricominciare l’iter giudiziario con un nuovo ricorso potrebbe costituire un grave pregiudizio per l’azione intrapresa nel 2017. Infatti, nulla esclude che anche l’ipotetico nuovo ricorso potrebbe non essere deciso (come già accaduto) dopo la sostituzione del piano che oggi si andrebbe ad impugnare. Nel frattempo continuerebbe l’opera di smantellamento già avviata nel 2017 e continuerebbe a registrarsi il decremento degli indici di produttività dell’ospedale, necessari ai fini di un eventuale successo in giudizio.

Insomma, cambiando rotta rispetto all’azione già intrapresa, si rischia di pregiudicare definitivamente il buon esito della lotta giudiziaria per il riconoscimento dello status di “ospedale di base” del Ferro-Branciforti-Capra. 

Spero che nel prossimo consiglio comunale possa prevalere il buon senso, come accaduto il 27 luglio del 2018, in modo tale che, in maniera unitaria ed unanime amministrazione e consiglio comunale possano addivenire ad approvare una proposta che sia a garanzia del territorio, della salute, sicurezza ed appropriatezza delle cure e che possa altresì salvaguardare i livelli essenziali di assistenza.

Leonforte ai leonfortesi”

Angelo Calì

 

 


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