Maurizio Prestifilippo, presidente Confcommercio Enna, accoglie con interesse la proposta del ministro Luigi Di Maio

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La proposta del Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio di vietare le aperture domenicali e festive dei negozi e dei centri commerciali, ha innescato numerose reazioni nel mondo delle imprese.

Il Presidente di Confcommercio – Imprese per l’Italia Enna Maurizio Prestifilippo accoglie con interesse la proposta del Governo: «Mettere in discussione la selvaggia anarchia che ha investito il comparto commerciale in questi anni è già un passo avanti – dichiara Maurizio Prestifilippo – Un settore senza regole ha contribuito a mettere in ginocchio le micro imprese e i negozi di quartiere che non hanno la forza economica e le risorse per competere con la grande distribuzione e con i centri commerciali».

«Non sappiamo se il governo riuscirà a invertire la rotta decisa nel 2011 dal Governo Monti – continua Prestifilippo – ma ci auguriamo che comunque si vada nella direzione di riparare agli errori del passato e mettere in atto iniziative finalizzate a valorizzare il nostro mondo imprenditoriale fatto di micro, piccole e medie imprese. Confcommercio dovrà lavorare in sinergia con il governo per trovare un punto di equilibrio che assicuri un servizio di qualità ai clienti, garantisca la dignità degli imprenditori e tuteli i lavoratori».

«La liberalizzazione selvaggia, nel nostro territorio, ha prodotto più danni che vantaggi – afferma Maurizio Prestifilippo – In questi anni sono state centinaia le imprese della nostra provincia costrette ad abbassare le saracinesche perché strangolate dalla crisi e dall’impossibilità di reggere il passo della grande distribuzione. Tornare a umanizzare le nostre imprese e mettere al centro degli interessi la dignità dell’imprenditore e dei lavoratori, sarebbe un risultato auspicabile».

«Occorre che il Governo apra un sereno tavolo di concertazione con le organizzazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori – conclude il Presidente di Confcommercio Enna – affinché si possano conciliare le esigenze del servizio ai consumatori, la libertà d’impresa e la qualità della vita di chi lavora nel commercio. L’augurio è che prevalga il buon senso e si evitino le prove di forza».

 


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