Nicosia, l’ex assessore Bonomo davanti al giudice respinge tutte le accuse

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Lunedì 21 maggio dinnanzi al Gip del Tribunale di Enna ha chiarito la sua posizione in merito alle accuse di concussione per induzione formulate a suo carico.

Sostanzialmente l’ex esponente della giunta Bonelli è accusato di aver indotto la ditta affidataria del servizio di refezione scolastica a pagare 18 chilogrammi di dolci utilizzati durante una sagra per un valore di 250 euro. La ditta che si occupa del servizio mensa avrebbe avuto un debito nei confronti del Comune di Nicosia per una serie di buoni pasto non utilizzati da famiglie meno abbienti, in questo modo avrebbe compensato il debito comunale nei confronti dell’azienda fornitrice dei dolci. Ivan Bonomo durante l’interrogatorio ha contestato l’acquisto dei dolci per uso personale, affermando invece che i prodotti furono comperati per fini istituzionali.

Per questa vicenda il Gip, dopo un’indagine portata avanti dai carabinieri ed avvalendosi anche di intercettazioni telefoniche, il 16 maggio aveva interdetto l’ex assessore per sei mesi dai pubblici uffici. In attesa che la vicenda si chiarisca Ivan Bonomo lo stesso giorno della notifica del provvedimento aveva rassegnato le sue dimissioni dalla carica di assessore.

Ivan Bonomo è difeso dagli avvocati Annamaria Gemmellaro e Salvatore Timpanaro, i due legali sono soddisfatti per l’esito dell’interrogatorio ed affermano: “è stata fatta chiarezza su tutti gli aspetti della vicenda. Per volontà del nostro assistito non è stata avanzata alcuna richiesta di revoca della misura cautelare non avendo lo stesso alcun interesse per aver rassegnato le dimissioni e per aver chiaramente manifestato la sua ferma intenzione di non voler ricoprire la carica fino a quando non sarà definita la pendenza giudiziaria”.

Alla fine dell’interrogatorio Ivan Bonomo ha affermato: “Se i cittadini il sindaco e i miei colleghi mi chiameranno al loro fianco, ritornerò a ricoprire la carica di assessore del Comune di Nicosia a testa alta dopo aver dimostrato la mia assoluta buona fede e di aver agito, come ho sempre fatto in questi tre anni, esclusivamente nell’interesse della collettività”.

 


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