Nicosia, richiesto un finanziamento di due milioni di euro per il restauro conservativo di Santa Domenica

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Nella legge di bilancio dello Stato per il 2018 e per il triennio 2108-2020 sono previsti contributi da assegnare ai Comuni per favorire interventi di messa in sicurezza degli edifici e del territorio, nel limite complessivo di 150 milioni di euro per l’anno 2018, 300 milioni di euro per l’anno 2019 e 400 milioni di euro per l’anno 2020.

Con una delibera di giunta il Comune di Nicosia ha deciso di approvare la partecipazione all’avviso del Ministero dell’Interno – Dipartimento Affari Interni e Territoriali Direzione Centrale della Finanza Locale, al fine di eseguire i lavori di riqualificazione infrastrutturale e di messa in sicurezza nell’ex monastero di Santa Domenica.

Nel 2011 fu approvato il progetto definitivo dell’architetto Felice Castrogiovanni, il progetto è stato ripreso dall’ufficio tecnico comunale e riadattato con il nuovo prezziario. Il finanziamento richiesto al Ministero è di 2 milioni di euro, la cui copertura è interamente a carico dello Stato. Il progetto definitivo riguarda un tipo di restauro conservativo funzionale, all’interno del complesso, oltre al recupero dei ruderi, verrà realizzata una piazzetta e dei locali dove vedrà la luce un centro studi del dialetto galloitalico siciliano e l’allestimento di un museo letterario itinerante.

L’intera area attualmente si trova in stato di abbandono e degrado. Fino alla fine degli anni 60 sorgeva una chiesa ed un convento del XVIII secolo, che furono danneggiati dal terremoto del 1967 e devastati successivamente da un errore progettuale nel 1975, quando il prospetto principale della chiesa fu demolito e ricostruito. Fu costruito un muro in cemento armato, su cui avrebbero dovuto essere montate le pietre originali della facciata, ma ci si accorse che il muro sporgeva oltre la sua originale delimitazione, per cui le pietre montate avrebbero invaso parte della carreggiata. I lavori furono bloccati e solo nel 2011 fu presentato un progetto, con il “Por Sicurezza”, che destinava l’area per la realizzazione di un museo del dialetto gallo-italico.

Nel 2016 era sorta un’altra ipotesi, ovvero la realizzazione di un parcheggio monumentale, ma questo progetto non fu mai portato avanti e ricevette anche forti critiche da parte dell’opinione pubblica. L’area negli ultimi due anni è stata rivalutata e riscoperta attraverso l’evento della Casazza di Nicosia, diventando nelle due edizioni della manifestazione un teatro a cielo aperto.


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