Parco dei Nebrodi: L’esempio di Ttattà Go come modello per promettenti startupper siciliani

Condividi l'articolo su:

In un mondo sempre più spesso connotato dalle app, alcune delle suddette riescono a diventare davvero utili per gli utenti. È il caso di un’applicazione come Ttattà Go, la quale non a caso è stata inserita nella lista dei 10 vincitori del premio FactorYmpresa Turismo. Si tratta di una app siciliana, un vero e proprio chat bot dotato di intelligenza artificiale (IA) che fornisce una serie di informazioni al turista che lo usa. È bene sottolineare che il suddetto bot è capace di fornire risposte in tempo reale alle esigenze di ogni turista su cosa mangiare, cosa visitare e cosa fare.

Il campo di azione di Ttattà Go viene circoscritto nell’area del Parco dei Nebrodi: non poco, visto che si parla di circa 24 paesi ricchi di attrazioni turistiche molto diverse fra loro. Il premio vinto dalla start up autrice di questa app è stato pari a 10mila euro: un premio più che meritato, anche alla luce del peso di questo chatbot sul settore del turismo enogastronomico della regione.

Incentivi per start up: come funzionano

Ttattà Go è la dimostrazione che, se si è giovani e ricchi di idee, il momento attuale consente a chiunque di realizzare un proprio progetto o sogno. Si tratta di un’aspirazione o ambizione che, fra le altre cose, viene anche supportata dai numerosi incentivi a beneficio per le start up innovative. Si tratta di agevolazioni statali volte al sostegno dei giovani imprenditori under 35, utili dunque per aiutarli a muoversi con maggiore facilità in un mondo spesso complicato. Fra questi incentivi è il caso di citare “Resto al Sud”: un finanziamento di 50mila euro erogato alle start up locali che scelgono di restare nella propria regione di appartenenza. Possono accedere tutti gli imprenditori under-35, anche coloro che hanno deciso di trasferirsi in una regione in lista entro due mesi. I settori aperti al finanziamento sono il turismo, l’artigianato e i servizi.

Come sfruttare i finanziamenti

Occorre saper sfruttare bene questi finanziamenti, per poter avviare con successo una startup. In primis è il caso di investirne una parte nell’acquisto della dotazione hardware più strettamente necessaria, come i PC e gli smartphone (acquistabili usufruendo anche di offerte specifiche per partite iva). Il bando Resto al Sud prevede anche l’opportunità di sfruttare questi finanziamenti per il noleggio di un locale, per l’acquisto di materie prime e per le garanzie assicurative. Infine, si parla anche degli acquisti in termini di impianti e di macchinari, insieme alle dotazioni di software e di altre tecnologie. Importante: da sottolineare che il bando non prevede la copertura di spese quali le consulenze e lo stipendio dei dipendenti.

 


Condividi l'articolo su: