Per la morte della partoriente Antonina Seminara disposta dal tribunale una nuova perizia

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A distanza di cinque ani dal decesso della partoriente Antonina Seminara, avvenuto il 4 agosto 2013, il 7 novembre prossimo presso l’Istituto di medicina legale del Policlinico Universitario di Messina avranno inizio le operazioni peritali disposte dal Tribunale di Enna ed affidate ai professori Alessio Asmundo, ginecologo e Franco Accardo, medico legale. Entro 90 giorni i periti dovranno depositare la loro relazione che sarà discussa all’udienza del 16 aprile 2019. Il presidente del Tribunale, Francesco Paolo Pitarresi, ha, infatti, ritenuto di disporre perizia medico legale di ufficio.

La difesa delle imputate, le dottoresse Maria Di Costa e Rosaria Vena, ha condiviso la scelta  processuale, segnalando l’opportunità di procedere a perizia collegiale, nella convinzione che l’ampia istruttoria sin qui svolta abbia, in qualche modo, incrinato il quadro accusatorie e le consulenze mediche prodotte dal Pubblico Ministero.

All’udienza di conferimento dell’incarico, tenutasi il 24 ottobre 2018, l’avvocato Salvatore Timpanaro, aveva chiesto ed ottenuto dal giudice che il quesito posto ai periti di ufficio in ordine alla condotta dei sanitari che ebbero in cura la Seminara nella notte del 4 agosto 2013  fosse integrato con il riferimento “alle strutture e ai presidi disponibili presso il nosocomio nicosiano ed alla mancanza di un reparto di rianimazione”; verificando, così, la tesi difensiva per la quale la causa del decesso è da addebitare alla mancanza del reparto di rianimazione, nonché ai ritardi per le disfunzioni del servizio dell’elisoccorso.

L’avvocato Timpanaro per le due imputate ha nominato propri consulenti di parte. Per la dottoressa Maria Di Costa: il  professore Giuseppe Canzone,  già direttore dell’Unità Operativa Complessa di Ginecologia ed Ostetricia del Presidio Ospedaliero “ San Cimino” di Termini Imerese e direttore dell’Ospedale, la professoressa Antonina Argo,  ordinario di Medicina Legale, ed il  professore Emiliano Maresi,  ordinario di Anatomia Patologica, entrambi dell’Università di Palermo; per la dottoressa Rosaria Vena ha nominato consulenti di parte: la dottoressa Pierangela Fleres, medico legale, ed il dottore Antonio Luciano, ginecologo del Policlinico universitario di Palermo.

Antonina Seminara, originaria di Gangi, al suo primo parto, morì in seguito alle complicazioni derivate dalla sua gravidanza. Secondo una ricostruzione dei fatti effettuata dai carabinieri la partoriente giunse presso l’ospedale Basilotta di Nicosia alle ore 19,30 di domenica 4 agosto 2013, accertato tramite tracciato che il bambino non aveva alcun battito cardiaco i medici avevano disposto un cesareo d’urgenza. Intorno alle 23 la signora fu colta da una grave sindrome emorragica dovuta al distacco della placenta e partirono le richieste d’intervento per l’elicottero del 118 e le ricerche per un posto in rianimazione, poi la lunga attesa in ambulanza dalle 23,30 all’1,10 di lunedì, l’arrivo dell’elicottero da Palermo in quanto quello di Caltanissetta risultava.

A seguito del decesso, scoppiò un caso mediatico in tutta Italia e furono ordinate due ispezioni all’ospedale Basilotta, una da parte dell’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino e l’altra dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

Dopo la fase delle indagini furono rinviate a giudizio le due ginecologhe dell’ospedale di Nicosia, mentre furono stralciate ed archiviate le posizioni di un anestesista e di due ostetriche, presenti al tragico intervento.

Il processo di primo grado, iniziato nel luglio del 2015 si avvia, quindi, al suo epilogo per il quale sarà decisiva la perizia d’ufficio disposta dal giudice.

 


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