Piscine private: come scegliere la migliore soluzione in base a budget, tecnologie e tendenze

Condividi l'articolo su:

Oltre a santi, poeti e navigatori, l’Italia è un paese di proprietari immobiliari, condizione comune a circa il 70% delle famiglie italiane. I numeri, quelli riportati dalle indagini di Assopiscine, dicono anche che una casa su 10 ha la fortuna di poter contare su almeno 400 metri quadri di giardino intorno all’appartamento, una condizione ideale per l’istallazione di una piscina privata. Ciò nonostante, il censimento di queste strutture indica che vi sono circa 156mila unità lungo tutto lo stivale, ovvero un impianto ogni 850 abitanti, contro un rapporto in Francia di 1 a 105 e in Spagna di 1 a 116. Una media ancora peggiore se si guarda il dato delle piscine pubbliche ferma a una ogni 19mila abitanti, contro il Portogallo che può vantare una struttura ogni 5mila abitanti e la Germania che ne ha una ogni 5.460.

Ciò nonostante, il settore continua a pullulare di nuove idee, materiali e tendenze. L’obiettivo è quello di rinnovare l’interesse da parte dei cittadini verso il mondo delle piscine e del wellness in generale. A giudicare dai risultati di una fiera di settore come il ForumClub-ForumPiscine Gallery, doppia kermesse ospitata al padiglione 33 di BolognaFiere e giunta alla sua diciannovesima edizione, il rilancio potrebbe essere prossimo e coadiuvato dalle nuove tecnologie che stanno portando tutto il settore in una nuova fase a trazione hi-tech.

Abbiamo raccolto alcune delle idee venute fuori dall’evento bolognese, insieme a nuove tendenze intercettate in rete e sui vari social network. Per tutti i gusti e per tutte le tasche, ricordatevi che se è vero che una struttura privata di dimensioni medio piccole arriva a costare 13mila euro, è altrettanto vero che tale elemento può accrescere il valore del nostro immobile del ben 10%, un vero e proprio investimento di cui potremmo godere giorno dopo giorno con la sicurezza di poter rientrare nelle spese.

3 motivi per scegliere una piscina fuori terra

Il budget a nostra disposizione è, ovviamente, la prima cosa che considereremo prima di diventare possessori di una piscina privata. La soluzione che meglio sposa l’idea di lusso che trasmette una piscina personale e l’esigenza di contenere i costi è una piscina fuori terra. Innanzitutto bisogna intendersi sul tipo di strutture di cui stiamo parlando, molto lontane dagli involucri di plastica rinforzata che fanno il loro dovere ma sono esteticamente discutibili. Ci riferiamo invece a vere e proprie strutture di design fuori terra in legno come quelle realizzate dall’azienda Laghetto (citando un marchio operante sul mercato dal 1974!).

Il legno è nella struttura che avvolge la piscina vera e propria, un materiale duttile e riproponibile in infinite soluzioni, basta trovare quella più accattivante o, spendendo qualcosa in più, personalizzare la struttura. Partendo da una piscina fuori terra si può creare un piccolo patio, una passerella che circonda lo specchio d’acqua, un angolo per la tintarella. Insomma, l’ingente risparmio sulla piscina può essere in parte reinvestito per trasformare queste in un vero e proprio gioiellino di design nel nostro giardino. Inoltre:

Non tutti i terreni sono adatti a strutture interrate, ma una piscina fuori terra non presenta questo limite;

Non c’è bisogno di alcun permesso amministrativo e relativi tempi di attesa;

Le piscine fuori terra sono pratiche, si possono smontare in inverno, si gestiscono con un semplice sistema di filtraggio a rete o a sabbia. Con l’aiuto di un pulitore automatico per il fondo e un minimo di attenzione per il livelli di PH e Cloro, il gioco è fatto.

Pool sharing, l’idea che mancava

Prima di lanciarci nelle nuove e più costose tendenze venute fuori dal forum bolognese, facciamo ancora un excursus sui low budget. Nell’epoca della sharing economy, un’idea del genere ancora mancava: pool sharing, la piscina condivisa. L’app di riferimento è Fingerpools, già definita la Airbnb delle piscine, in pratica un sistema che unisce domanda e offerta di chi desidera passare una giornata a mollo e chi vuole mettere a disposizione la propria struttura guadagnando qualche soldo.

In realtà, a una prima incursione sul portale, si nota che la rete non è ancora così ampia, per lo più basata su hotel e ristoranti facilmente reperibili anche senza l’ausilio dell’applicazione. Ma le offerte sono interessanti, anche come semplice aggregatore di prezzi e strutture disponibili potrebbe funzionare, se poi anche i privati decidessero di aprire le proprie piscine alla “socialità” l’esperimento si farebbe interessante.

Piscine di design: il meglio del 2017

A Bologna sono stati anche assegnati gli Italian Pool Award, un premio nato nel 2010, redatto da Piscine Oggi, che mette in evidenza le eccellenze della nostra industria di settore. Quest’anno, le categorie erano: residenziale indoor/outdoor, commerciale indoor/outdoor e biopiscine.

La tendenza che si può leggere giudicando le strutture premiate è che, per le piscine da interno, abbia ancora una certa predominanza il lusso, non pacchiano. Soprattutto, nelle strutture commerciali, si evince che l’oro non è ancora passato di moda, in totale opposizione al minimal delle piscine da esterni, ambienti che tendono quasi allo zen e alla pulizia delle linee.

Davvero particolare invece la biopiscina realizzata Anja Werner, vincitrice della sua categoria: essendo una piscina bio, non contiene cloro o elementi nocivi per la natura, l’acqua color verde bottiglie fa da eco al vasto prato che la circonda, un angolo con ninfee e una fontana ricavata da una vecchia macina in pietra suggella il legame con il paesaggio di sfondo.


Condividi l'articolo su: