Si è concluso al Museo di Aidone il Convegno di Studi sull’avveniristica gestione delle acque a Morgantina, organizzato dal FAI di Enna

Condividi l'articolo su:

“L’avveniristica gestione delle acque nell’antica città di Morgantina” è stato il tema scelto quest’anno dalla Delegazione Fai di Enna, puntando così i riflettori sull’elemento acqua, in accoglimento della sollecitazione del Comitato Nazionale della Fondazione. “Il convegno di studi, da noi promosso nelle ‘Giornate d’Autunno 2018’ – ha detto Nietta Bruno, capo delegazione FAI di Enna – non poteva che tenersi qui ad Aidone, negli spazi del Museo Archeologico. È stato affrontato il tema della gestione delle acque negli infiniti ‘altro ieri’ e negli ‘oggi’ assai meno illuminati nelle nostre città”. Alla presenza di un attento e motivato pubblico, con significativa partecipazione di ragazzi del “Gruppo Fai Giovani”, il convegno si è aperto con i saluti istituzionali del sindaco di Aidone, Enzo Lacchiana, e del direttore del Museo, Pino Greco.  Entrambi si sono dichiarati felici di accogliere il “Fai” a Morgantina, dove il culto dell’acqua, la sua distribuzione e conservazione consentirono alla città siculo-ellenica il massimo sviluppo.

La prima relazione è stata tenuta dal geologo Giovanni Bruno, del Politecnico di Bari, che ha illustrato i sistemi idrogeologici del sito, la captazione delle acque sorgive, la rete di distribuzione, l’utilizzo e lo smaltimento. Una dotta relazione geologica su Morgantina è stata fatta da Emanuele Brienza, docente di metodologica della ricerca presso l’Università “Kore” di Enna. È seguita quella di Gianluca Burgio, docente di progettazione architettonica alla “Kore”, che ha trattato del sistema idrico nella citta di Siena a partire dal medioevo. Altra interessante relazione, a due voci, quella dell’Architetto Silvana Noto e Gabriele Freni, ordinario di costruzioni idrauliche presso la facoltà d’ingegneria alla Kore, che hanno messo in relazione i sistemi idrici dell’antichità con quelli attuali adottati nelle nostre città. Quindi è stata la volta dello spagnolo Albert Cuchì, direttore della Escola Tecnica Superior d’Arquitettura del Valles, che ha disquisito sul sistema idrico di adduzione delle acque nella città di Barcellona (Spagna), sin dal medioevo. Un accattivante tema su “Essere Acqua Miti di Ninfe e Sorgenti” è stato svolto da Sonia Magrì, docente di lingua e letteratura greca presso la “Kore”. Ha chiuso i lavori del convegno Serena Raffiotta, archeologa e appassionata studiosa della città ellenistica, che ha così esordito: “In questo prestigioso Museo è la prima volta che si parla delle acque di Morgantina, un sito che ha dato tanti spunti per studi tematici di vario genere”. Si è infine soffermata ad illustrare – supportata da slide – gli edifici termali della città fondata dai Siculi che, per organizzazione ed efficienza, furono d’esempio ai romani”.

Con i saluti finali e i dovuti ringraziamenti ai relatori e al pubblico per la loro presenza, Nietta Bruno ha così commentato: “Le relazioni, tutte di altissimo livello, frutto di scientifiche ricerche multidisciplinari, hanno ‘proclamato vincente’ il sistema di gestione delle acque degli antichi Morgeti”.  Inoltre, “considerato che 94 processi ambientali coinvolgono l’acqua del pianeta, che la domanda del sacro elemento è cresciuta nell’ultimo decennio del 600% e che da un grafico pubblicato dalla FAO, nel 2040 potrebbe non essere più garantita la quantità e la qualità dell’acqua, una riflessione da parte della Fondazione, e nostra, che abbiamo a cuore i problemi dell’ambiente, è d’obbligo. Il progressivo depauperamento delle falde acquifere provocò, con molta probabilità, lo spopolamento e l’abbandono della popolosissima città di Morgantina. Tale fenomeno rappresenta oggi, emblematicamente, un monito per i governanti e per gli abitanti del pianeta”.

Con queste riflessioni della Bruno si è concluso il convegno di studi dellarima Giornata d’Autunno Fai 2018.

Salvatore Presti 

 


Condividi l'articolo su: