Al via dal 19 luglio al 7 agosto il BarbaBlùfest ad Aidone e Piazza Armerina

Condividi l'articolo su:

L’anno scorso sotto lo sguardo benevolo di uno dei reperti più importanti riconsegnati alla Sicilia, la Testa di Ade (trafugata, ritrovata al Getty Museum di Malibu e restituita) si è aperto un festival che, benché neonato, aveva raccolto il pubblico attorno all’area archeologica di Morgantina. Quest’anno ecco la seconda edizione che prenota già un posto nel parterre delle manifestazioni più attese dell’isola. Ritorna il BarbablùFest, e ritorna, sibillino e irriverente, il mood creato dai suoi ideatori, Pietrangelo Buttafuoco e il regista e drammaturgo Giuseppe Dipasquale: una miscela inestricabile di musica popolare e colta, teatro classico e palcoscenico impegnato, ovvero tutto quello che la testa ci fa dire sul mito, teatro, musica e altro, lontani dallo scontato, dalla stagione preordinata, dal cartellone costruito a tavolino. Una rassegna estiva che sarà integrata cammin facendo con altri appuntamenti in costruzione e che comunque guarda all’autunno per una stagione più ampia e strutturata: già annunciati un particolarissimo “Dialogo platonico alla siciliana” a partire da “La filosofia del Suca” di Francesco Bozzi; e una “preghiera laica” da innalzare da Morgantina, con diversi musicisti e cantautori, tra i quali Renato Zero.

Adriano Giannini

Fortemente voluto dall’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Alberto Samonà, il BarbablùFest, con la direzione artistica di Giuseppe Dipasquale e la produzione esecutiva e organizzazione generale a cura di Terzo Millennio di Andrea Peria Giaconia, ritorna dunque nel parco archeologico di Villa del Casale e Morgantina diretto da Liborio Calascibetta. Al sito di Morgantina si aggiungono anche come sedi di spettacolo, la Villa romana del Casale e piazza Duomo a Piazza Armerina.

“Barbablù Fest, per il secondo anno, realizza una combinazione fra i linguaggi della musica e del teatro e luoghi dalla storia millenaria che rappresentano il cuore della nostra identità più profonda. Scommettere sulla Sicilia Centrale – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, intervenuto alla presentazione con il dirigente generale dell’assessorato regionale ai Beni culturali, Calogero Franco Fazio e i sindaci di Aidone, Nuccio Chiarenza e Piazza Armerina, Nino Cammarata con un cartellone ricercato, vuol dire pensare finalmente la nostra Isola come un grande corpo vivente, nel quale ogni luogo esprime l’energia di una Terra universale. Ringrazio Pietrangelo Buttafuoco e Giuseppe Dipasquale perché, ancora una volta, dimostriamo che l’archeologia è contemporaneità assoluta, perché ci ricollega a radici profonde per elaborare nel presente una visione di futuro: è questa la Sicilia che stiamo costruendo, anche grazie a iniziative di ampio respiro come questa“.

Donatella Finocchiaro

Il cartellone costruito da Giuseppe Dipasquale affronta da diverse sfaccettature “il mito contaminato nel presente. In un decagramma di spettacoli di prosa e musica si affaccia sulle secolari pietre greche di Morgantina, e quest’anno anche sull’area archeologica romana di Villa del Casale a Piazza Armerina, la voce di una variazione moderna e contaminata del mito in quanto fabula e racconto esemplare della realtà. Contaminato nel presente perché il richiamo all’oggi fatto per archetipi ci aiuta a comprendere meglio la tipologia dell’essere e dell’adattarci ai tempi che viviamo”. “E’ assodato che ogni euro investito nella fabbrica culturale ne generi altri tre, e in questo caso vanno a beneficio dell’entroterra di Sicilia – interviene Andrea Peria Giaconia che cura produzione esecutiva ed organizzazione del festival per Terzo Millennio –. Una produzione di questa importanza attiva un circolo virtuoso che coinvolge la rete di ospitalità e ristorazione nei comuni di Aidone e Piazza Armerina e anche quella del commercio fino al polo nella valle di Dittaino. Guardate l’immagine guida del festival: racconta l’altissimo livello della proposta, la bellezza, la storia , la memoria remota,  testimoniare la presenza di un mito, Ade, che seduce  come la Sicilia”.

Lello Analfino

Il BarbablùFest rinnova lo schema dello scorso anno, stagione vincente non si cambia: una rassegna giovane, ma non giovanile, smart, elegante, social che valorizza soprattutto il sito archeologico, coinvolto nella sua interezza visto che sono sempre due gli spazi che ospitano gli spettacoli. Che iniziano il 19 luglio alle 19,30 giorno in cui cade il trentennale della strage di via D’Amelio – con la Medea dell’ex presidente della Camera, Luciano Violante, affidata alla  regia di Giuseppe Dipasquale, preceduto da Nota a margine di Giuseppe Sottile sulla figura di Boris Giuliano, un perfetto sconosciuto, ricordando che capo della squadra mobile assassinato dalla mafia nel 1979, era originario proprio di Piazza Armerina.

Violante l’anno scorso ha già presentato con successo Clitemnestra, figura controversa di donna, madre e moglie tradita, che uccide per vendicarsi, sempre con la regia di Dipasquale. Anche in questo caso Medea, la maga, l’estranea, l’assassina, chiede vendetta, Luciano Violante la trae fuori dal mito per riportarla in vita, ad una dimensione contemporanea, usandola come chiave di una concezione atavica di violenza che non sa liberarsi dal delitto eterno dei giusti. Interprete sempre Viola Graziosi (che già per Clitemnestra è candidata alle Maschere del Teatro italiano), sulle note del Requiem di Verdi, che Giovanni Falcone era solito ascoltare.  Il 20 luglio, via alla musica e il parco archeologico si trasformerà in una “fiesta”: il live prorompente ed “energetico” di Roy Paci, un vero “remix” di otto suoi pezzi celebri eseguiti con gli Aretuska, ora riproposti con la nuova formazione live. Si prosegue con la musica anche il 24 luglio, ma stavolta si tratta di cantautori italiani: Mogol è stato l’anima e la penna di Lucio Battisti, il legame tra i due non si è esaurito neanche alla morte del cantautore: “Anche se ho scritto qualcosa come 1.500 testi per moltissimi grandi artisti, con Lucio fu l’alchimia perfetta” di Mogol che porta a Morgantina il suo Emozioni – Viaggio tra le canzoni di Battisti e Mogol, un concerto-racconto, tra canzoni, aneddoti e ricordi, con l’aiuto del cantante Gianmarco Carroccia, dotato di una voce molto simile a quella di Lucio, e di un ensemble di sei musicisti. Il 26 luglio, la prima sortita alla Villa romana del Casale, a Piazza Armerina dove il musicista siciliano Pippo Kaballà accompagnato dal pianista e fisarmonicista Antonio Vasta, propone un Viaggio immaginario nella Sicilia della memoria, dove contaminerà di frasi, parole, stili, brani e poesie di Sciascia, Pirandello, Consolo e Brancati, le sue canzoni riarrangiate in modo essenziale e raffinato, che sfiorano i confini della colonna sonora e ricche di citazioni di musica colta, mentre su uno schermo scorrono immagini dai film storici di Visconti, dei Taviani, di Straub e Huillet fino ai cinegiornali. Sarà un modo per rendere omaggio alla Sicilia più autentica della memoria. Si ritorna a Morgantina il 27 luglio per accogliere una delle novelle verghiane più autentiche, dolce e insieme violente: nel centenario della morte di Giovanni Verga, Donatella Finocchiaro sarà La Lupa, ma ha fatto talmente suo il testo da firmarne la drammaturgia e la regia con Luana Rondinelli.

Lucia Sardo

La Gna’ Pina, carnale, terragna, che ama ma non è amata, crea un inferno e vi resterà invischiata. Un’altra pagina teatrale molto attesa sarà affidata a Adriano Giannini, il 29 luglio: Lo straniero di Camus è un apatico, un uomo senza qualità e senza guizzi, un “terribile innocente” per dirla con Sartre, uno che non cerca giustificazioni né difese, persino la menzogna gli è estranea. Meursault non è solamente straniero alla società ma anche a se stesso, finirà nel grigiore di una mancata difesa. Altro tema e altro appuntamento, la Sicilia, comune ai tanti Sud del mondo: tra i tanti emigranti che prendevano la strada del mare, c’erano anche le giovanissime spose per procura, che attraversavano l’oceano per raggiungere un uomo sposato sulla carta. Una volta arrivate a Ellis Island, spesso trovavano situazioni ben lontane dalla terra promessa e agognata e dai baldi ragazzoni che affioravano dalle foto: il 2 agosto Venivamo dal mare, spettacolo-concerto per voce pianoforte e pupi, di e con Lucia Sardo, Dino Rubino e Gioacchino Cappelli, che faranno rivivere Annaluna, la curandera, Rosa, la sposa bambina, Maria, la muta, Iolanda, la fuggitiva, Gina, l’orfana felice, che somigliano da vicino alle tante spose bambine di oggi.

Si ritorna alla Villa romana del Casale il 4 agosto per Il Lupo e la Luna, cunto di parole rivelate di Pietrangelo Buttafuoco affidato alla coppia inedita formata da Salvo Piparo e Lello Analfino, nella trasposizione teatrale di Valentino Picone che ne firma anche la regia. È la storia di Scipione il Cicalazadè, o meglio Sinan Pascià in Oriente e il Rinnegato nella sua Messina. Un uomo sempre in bilico tra due mondi, cresciuto alla corte del Sultano, sopraffatto dalla nostalgia per la sua Sicilia e l’amore per Luna, che gli cambieranno la vita. Si ritorna a Morgantina per gli ultimi due appuntamenti: il 5 agosto Ristrutturazione ovvero disavventure casalinghe, racconto ironico e semiserio, a tratti veramente surreale, affidato ad un attore straordinario come è Sergio Rubini e a Carla Cavalluzzi, nei panni di una coppia che decide di “ristrutturare” la casa tanto agognata e infine acquistata: tra preventivi ingrossati, esperti improvvisati, tubi che scoppiano, vasche intasate, visioni e progetti diametralmente opposti, una commedia quotidiana da non dimenticare. Note dal vivo dei Musica da Ripostiglio. Il BarbabluFest si chiuderà il 7 agosto con il concerto di Nicola Piovani (con Marina Cesari al sax e Marco Loddo al contrabbasso): Note a margine è il racconto musicale narrato dagli strumenti che agiscono in scena. A scandire le stazioni di questo viaggio di note in libertà, sarà Piovani che racconterà al pubblico il senso di quei frastagliati percorsi che l’hanno portato ad affiancare De André, Fellini, Luigi Magni, registi spagnoli, francesi, olandesi, alternando l’esecuzione di brani teatralmente inediti a nuove versioni di brani più noti, riarrangiati per l’occasione.

INFO PRATICHE

Gli spettacoli teatrali inizieranno alle 19,30, i concerti alle 20, nei due siti all’interno del Parco archeologico di Morgantina. Ingresso: 10 euro. Info su www.terzomillennio.info

Salvo Piparo

CALENDARIO

Area archeologica di Morgantina

19 luglio –            Medea di Luciano Violante con Viola Graziosi- Regia Giuseppe Dipasquale

20 luglio –            Roy Paci- Remix 2022

24luglio –             Mogol, G. Carroccia – Emozioni– Viaggio tra le canzoni di Battisti e Mogol

26 luglio –            Villa romana del Casale

Kaballà e Antonio Vasta – Viaggio immaginario nella Sicilia della memoria

27 luglio –            La Lupa con Donatella Finocchiaro – Regia D. Finocchiaro, L. Rondinelli

29 luglio –            Lo straniero, da Camus con Adriano Giannini

02 agosto –          Venivamo dal mare con Lucia Sardo, Dino Rubino e Gioacchino Cappelli

04 agosto –          Villa romana del Casale

Il Lupo e la Luna, con Salvo Piparo e Lello Analfino – Regia Valentino  Picone

05 agosto –           Ristrutturazione ovvero disavventure casalinghe con Sergio Rubini

07 agosto –           Nicola Piovani – Note a margine

SCHEDE

Sergio Rubini

MARTEDÌ, 19 LUGLIO

ore 19,30 – Parco Archeologico di MORGANTINA

MEDEA di Luciano Violante

con Viola Graziosi. Regia di Giuseppe Dipasquale.

Nel trentennale delle stragi di mafia, Luciano Violante, magistrato e già presidente della Camera dei Deputati, torna ad interrogarsi sul mito con la figura di Medea, che nel suo peregrinare approda nella terra di Sicilia. Violante riporta in vita Medea in un monologo straziante e sublime interpretato da Viola Graziosi, diretta da Giuseppe Dipasquale, coproduzione di TerzoMillennio e il Teatro della Città Catania.Esistono diverse versioni del mito di Medea, e molte si concentrano sulla grande colpa della maga: aver ucciso i propri figli. Per Euripide Medea si macchia del crimine per vendetta; per Pausania, invece, è innocente. Ma la storia di Medea è anche lo specchio della società greca, ma in generale di tutte le società costituite, che teme e rigetta il diverso; o, come la definisce Violante, l’estranea.

1992/2022, a trent’anni dalle stragi di mafia Le persone che furono uccise in quella tragica estate, tutte insieme, non gradirebbero lacrime da anniversario. Loro appartengono ai giusti, quelli che esigono rigore nel ricordo e responsabilità nell’impegno, perché il rigore regala sobrietà e l’impegno trasforma il ricordo in azione. Questa Medea ha ucciso i figli per evitare loro una sorte da schiavi; guarda perciò incredula a una Sicilia che ha ucciso quei figli che volevano evitarle la schiavitù. Ma il baratro non è l’unico destino possibile.

Sole, mare e  montagna, le grandi forze  della natura che nella Sicilia si intrecciano, danno coraggio a Demetra, dea della rinascita, aiutano Persefone, liberata dall’Ade,  restituiscono speranza  a Medea , mettono  in fuga Dioniso, dio dell’ebbrezza e della morte. Saranno tre donne, Medea, Demetra e Persefone, a guidare i giusti per il riscatto della loro terra.

MERCOLEDÌ, 20 LUGLIO

Ore 20,00 – Parco Archeologico di MORGANTINA

ROY PACI REMIX TOUR 2022

Roy Paci Remix 2022”: Roy Paci con la sua rinnovata formazione di musicisti, un live carico di una prorompente energia, con un upgrade di una selezione di brani degli otto album del repertorio di Roy Paci &Aretuska.Una celebrazione di 25 anni di musica suonata, proposti in una versione aggiornata e totalmente rinnovata, più elettronica e dal gusto internazionale. Dopo aver fatto ballare aficionados di tutto il mondo, dal Womad Reading Festival all’Hit Week in USA, Sziget Festival in Ungheria, Festival de Verão di Salvador Bahia, Blue Frog Festival di Mumbai, Pink Pop nei Paesi Bassi,Fiesta Mundial in Belgio, Roy ha preparato, per quest’estate una scaletta che trasformerà le piazze in vere e proprie dance hall, una “fiesta total” con ritmi e sonorità evolute di radice latina contaminate con il resto del mondo, passando dalle tribù africane fino alle bande musicali. Brani che anticipano il mood rivoluzionario del nuovo album, previsto in uscita l’anno prossimo.

DOMENICA, 24 LUGLIO

ore 19,30 – Parco Archeologico di MORGANTINA

Emozioni – viaggio tra le canzoni di Mogol e Battisti

con Mogol e Gianmarco Carroccia

“E stato un legame irripetibile. Anche se ho scritto qualcosa come 1.500 testi per moltissimi grandi artisti, con Lucio fu l’alchimia perfetta. Anche se eravamo diversissimi, lui così riservato, io estroverso, quando ci incontravamo scattava la magia. Lui mi portava la musica, partendo da quella, io trovavo le parole: una totale sintonia, questa è stata la chiave del successo durato dieci anni”. Così commenta Mogol la sua lunga collaborazione con Lucio Battisti. Il fortunato sodalizio tra il cantante Lucio Battisti e l’autore Mogol ha rappresentato nella storia della canzone italiana un fenomeno pressoché unico che ha portato le loro canzoni ad una grande popolarità. “Emozioni” è un concerto-racconto pensato per valorizzare e diffondere l’opera di questi due grandi artisti. In scena, Gianmarco Carroccia, cantante dotato di una voce molto simile a quella di Lucio Battisti; lo stesso Mogol, tra aneddoti e significati legati ad ogni brano; e sei musicisti. Gli arrangiamenti sono del direttore d’orchestra (e chitarrista) Marco Cataldi e dello stesso Gianmarco Carroccia.

MARTEDÌ, 26 LUGLIO

ore 19,30 – Villa Romana del Casale – Piazza Armerina (ingresso libero)

Viaggio immaginario nella Sicilia della memoria

Con Pippo Kaballà e Antonio Vasta

La Sicilia nella narrativa italiana del ‘900, non è solo un tema, ma una realtà storica,

geografica e culturale che esprime una sua specificità. Il mondo contadino, il lavoro nelle miniere, l’ambiente borghese che celebra il rito della passeggiata e il linguaggio degli sguardi, i fasti e le decadenze sono tutti elementi di un mondo che vive in stretta relazione con l’ambiente circostante. Lo spettacolo dell’eclettico musicista siciliano Pippo Kaballà accompagnato dal pianista e fisarmonicista Antonio Vasta rappresenta una contaminazione fra note, parole e suggestioni visive, un lavoro che espande i confini del concerto verso altri territori artistici, raccontando anche attraverso l’uso del dialetto una Sicilia sempre protagonista, prepotente, dolce, aspra e sapiente. Tra le sue canzoni riarrangiate in modo essenziale e raffinato, che sfiorano i confini della colonna sonora e ricche di citazioni di musica colta, Kaballà rilegge brani di Sciascia, Pirandello, Consolo e Brancati, mentre su uno schermo scorrono immagini di film storici da Visconti ai Fratelli Taviani, da Straub e Huillet all’Istituto Luce, montati da Sebastiano Gesù, critico cinematografico e docente di storia del cinema all’Università di Catania.

MERCOLEDÌ, 27 LUGLIO

ore 19,30 – Parco Archeologico di MORGANTINA

La Lupa di Giovanni Verga

con Donatella Finocchiaro

drammaturgia e regia Donatella Finocchiaro e Luana Rondinelli

Le vicende di una donna consumata dal desiderio sessuale nei confronti di un bel

giovane. Gli concede in sposa la figlia pur di averlo in casa con se. Esasperato dalle

sue attenzioni arriverà ad ucciderla. La chiamavano La Lupa. Oggi come ieri, è la donna che non si vergogna della sua sensualità e viene per questo additata dal contesto sociale perché libera, strana, diversa. Lei, che di quella tentazione amorosa e carnale per Nanni si considerava la vittima. L’ossessione la spinge fino al gesto estremo di dargli in sposa la figlia Mara, per non perderlo. Anche Nanni cade in questo vortice, si trascina a ginocchioni in penitenza lungo la processione, ma non riesce a liberarsi dalla tentazione della Lupa. Il gioco tra vittima e carnefice è un gioco al massacro. Insieme vivono nel “peccato”, e nella follia. Forse solo la morte potrà salvarli.

Donatella Finocchiaro firma il progetto drammaturgico e collabora alla regia di Luana Rondinelli facendo proprio la figura forte della Gnà Pina, La Lupa verghiana. Produzione Teatro Stabile di Catania, Teatro della Città – Catania, Terzo Millennio.

VENERDÌ, 29 LUGLIO

ore 19,30 – Parco Archeologico di MORGANTINA

Lo straniero tratto da Lo Straniero di Camus

Con Adriano Giannini. Musiche di Enrico Melozzi

Pubblicato nel 1942, “Lo straniero” è un classico della letteratura contemporanea:protagonista è Meursault, un modesto impiegato che vive ad Algeri in uno stato di indifferenza, di estraneità a se stesso e al mondo. Un giorno, dopo un litigio,inesplicabilmente uccide un arabo. Viene arrestato e si consegna, del tutto impassibile, alle inevitabili conseguenze del fatto – il processo e la condanna a morte – senza cercare giustificazioni, difese o menzogne. Rileggere Lo straniero di Albert Camus è una esperienza straniante: la domanda che affiora quasi a ogni pagina è se siamo in Algeria tre quarti di secolo fa, o oggi nelle nostre strade, nelle nostre case, nella nostra città. Il protagonista, Meursault, è un individuo che appare come tutti, un lavoro che gli occupa molto tempo e lo tedia, una casa, una madre in un ospizio, una vita affetta da abitudini che hanno trovato la pace in loro stesse. Nessun moto di ribellione, nessun guizzo di cambiamento, nessun interesse per il mondo, nessuna voglia di fuga in Meursault, ma una quieta accettazione dell’ordinarietà. Come scrisse Sartre in fin dei conti Meursault “è uno dei terribili innocenti”: è l’uomo che non vuole giustificarsi e per questo gli si preferisce l’idea che ci si fa di lui e non quello che lui è. Un romanzo tradotto in quaranta lingue, da cui Luchino Visconti ha tratto nel 1967l’omonimo film con Marcello Mastroianni.

MARTEDÌ, 02 AGOSTO

ore 19,30 – Parco Archeologico di MORGANTINA

Venivamo dal mare

Concerto per voce pianoforte e pupi

di e con Lucia Sardo, Dino Rubino e Gioacchino Cappelli

Lo spettacolo/concerto racconta i matrimoni per procura degli anni ’20. Racconta il rito, la partenza, il viaggio e l’arrivo in queste terre lontane delle spose per procura, donne giovanissime che, negli anni lasciavano la loro terra e andavano in America per vivere con l’uomo che avevano sposato sulla carta. Dopo trenta giorni di viaggio lungo l’oceano, sbarcavano a Ellis Island, e molte di loro, appena mettevano piede sulla banchina, capivano veramente il destino cui erano state consegnate: vedevano con i loro occhi una sorte poco divina e fin troppo umana… L’intento è quello di svelare la vita delle altre siciliane, donne tormentate dalla fame e dalla guerra, che sono state assegnate “sposate con la frode” e obbligate a legarsi per sempre a uomini che avevano visto solo in una fotografia che raramente corrispondeva alla realtà. Un fenomeno e ancora attualissimo, basti pensare alle spose bambine nelle varie etnie dei migranti di oggi. Nello spettacolo si incrociano le storie di alcune donne che raccontano pezzi della loro storia, brandelli di vita ascoltati o immaginati e personaggi iconici e drammaticamente contemporanei: Annaluna, la curandera; Rosa, la sposa bambina;Maria, la muta; Iolanda, la fuggitiva; Gina, l’orfana felice; Giovanni Capra, il faccendiere; Ninuzzu, il candido.

MERCOLEDÌ, 04 AGOSTO

ore 20,00 – Villa Romana del Casale– Piazza Armerina

Il lupo e la luna

Un cunto di parole rivelate di Pietrangelo Buttafuoco

Riduzione e regia di Valentino Picone

con Salvo Piparo e LelloAnalfino

Il Lupo e la luna racconta la storia della vita di Scipione il Cicalazadè, conosciuto nel mondo d’Oriente come Sinan Pascià e, in Occidente, nella sua Messina, come il Rinnegato. Catturato dodicenne dai pirati di Dragut, Scipione viene educato alla corte del Sultano, ne diventa il Prescelto e dunque nominato comandante degli eserciti ottomani di terra e di mare. Tra battaglie, conquiste, bottini e gloria, Sinan Pascià cova nell’animo la nostalgia perla sua terra, e per questo torna nella Terra Lunga, l’Italia, in Calabria e poi in Sicilia. A Palermo, Scipione scorge la meta del suo destino: una dama fatta Luna che gli incide nel cuore un innesto dal quale germoglia l’amore. Ma la battaglia non può aspettare: Scipione deve sciogliere le vele e puntare le prue verso Messina, dove il fratello è pronto a ordinare il fuoco contro di lui. È dunque battaglia, cruda e lunga battaglia tra fratelli. Ma un rabbioso Evviva!saluta la vittoria di Scipione, che così potrà risalire nel cuore segreto di Sicilia tornare finalmente alle braccia della donna fatta Luna. E dimorare in lei per sempre.

VENERDÌ 05 AGOSTO

ore 20,00 – Parco Archeologico di MORGANTINA

Ristrutturazione ovvero disavventure casalinghe

raccontate da Sergio Rubini

con Sergio Rubini e Carla Cavalluzzi

musiche eseguite dal vivo da Musica da Ripostiglio (Luca Pirozzi, chitarra e voce; Luca Giacomelli, chitarra; Raffaele Toninelli, contrabbasso e Emanuele Pellegrini, batteria)

Dopo anni passati a pagare l’affitto, metti che un bel giorno ti svegli e decidi di starla a sentire quella vocina che da anni ti dice di fare quel passo che non hai mai avuto il coraggio di fare: metterti sulle spalle un mutuo e comprare finalmente una casa tutta tua. I benefici di essere proprietario di un immobile li conoscono tutti. Ciò che nessuno dice sono i sicuri disastri a cui andrai incontro il giorno in cui deciderai dimettere quell’unico bene che possiedi nelle mani di una ristrutturazione. Questo è il racconto appunto, in forma confidenziale, della ristrutturazione di un appartamento, un viavai di architetti e ingegneri, allarmisti e idraulici, operai e condomini. Una pletora di personaggi competenti e incapaci, leali e truffaldini, scansafatiche ed operosi. E questa vita sconvolta lo è ancor di più se i padroni di casa sono due, un Lui e una Lei, con i loro diversi punti di vista, la capacità di resistere all’attacco quotidiano delle truppe corazzate che trasformano il loro “nido” in una casa occupata. Accompagnato dalla band musicale, il racconto prende il via da lontano: una prima casetta a Roma con un problema idraulico per il quale si offre in aiuto un maldestro autista di cinema che finirà per trasformare il seminterrato in una piscina; e poi il bell’attico tra i tetti della capitale dall’affitto galattico dove però non funziona niente, dal citofono all’acqua calda. Per finire con l’acquisto tanto desiderato di una casa propria ed è allora che il fenomeno della ristrutturazione si abbatte sui due sventurati inesorabilmente.

DOMENICA, 07 AGOSTO

ore 19,30 – Parco Archeologico di MORGANTINA

Nicola Piovani Trio “Note a margine

con Marina Cesari (sax), Marco Loddo (contrabbasso), Nicola Piovani (pianoforte)

È un racconto musicale, narrato dagli strumenti che agiscono in scena. A scandire le stazioni di questo viaggio musicale in libertà, Nicola Piovani racconta al pubblico il senso di questi frastagliati percorsi che l’hanno portato a fiancheggiare il lavoro di De André, di Fellini, di Magni, di registi spagnoli, francesi, olandesi, per teatro, cinema,televisione, cantanti strumentisti, alternando l’esecuzione di brani teatralmente inediti a nuove versioni di brani più noti, riarrangiati per l’occasione. Noto autore di colonne sonore, Nicola Piovani ha lavorato con alcuni dei maggiori registi del cinema italiano, vincendo il premio Oscar nel 1999 per le musiche del film La vita è bella. Riceve inoltre nel corso degli anni quattro David di Donatello , quattro premi Colonna Sonora, quattro Nastri d’argento, due Ciak d’oro, il Globo d’oro della stampa estera e il Premio Elsa Morante. In Francia, ottiene per due volte la nomination al César , il premio del pubblico e la menzione speciale della giuria al festival Musique et Cinéma di Auxerre.

 


Condividi l'articolo su: