Allarme per la sospensione del servizio di chirurgia d’urgenza al Basilotta di Nicosia, MDT scrive all’ASP di Enna

ospedale nicosia
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Un grido d’allarme si leva da Nicosia per la paventata sospensione del servizio di chirurgia d’urgenza presso l’ospedale Basilotta. Il Movimento per l Difesa dei Territori, presieduto da Fabio Bruno, ha inviato una lettera urgente al direttore generale dell’ASP4 di Enna, Mario Zappia e al sindaco Luigi Bonelli, denunciando una situazione che potrebbe mettere a rischio la vita dei cittadini.

La carenza di personale alla base del problema

Secondo quanto emerso dagli organi di stampa, la sospensione sarebbe dovuta alla mancanza di personale medico specializzato. Dal primo luglio, il reparto di chirurgia perderà uno dei tre chirurghi attualmente in servizio, rendendo insufficiente la copertura del servizio d’urgenza. In questa situazione, la gestione delle emergenze chirurgiche verrebbe trasferita all’ospedale Umberto I di Enna, struttura di riferimento per l’area.

Tempi di trasporto critici per le emergenze

MDT sottolinea come questa decisione comporterebbe rischi gravissimi per i pazienti. I tempi di percorrenza per trasportare un paziente dal Basilotta all’Umberto I di Enna supererebbero di gran lunga quelli massimi ammissibili per la gestione delle emergenze chirurgiche. Un esempio concreto viene fornito nella lettera: un paziente proveniente da Capizzi con una peritonite perforata o una rottura di milza vedrebbe più che raddoppiati i tempi prima di ricevere l’intervento salvavita.

I risultati positivi del reparto

Paradossalmente, la sospensione arriverebbe in un momento di grande efficienza del reparto. Nei mesi scorsi, i tre chirurghi del Basilotta sono riusciti a ridurre significativamente le liste d’attesa, eseguendo quasi 300 interventi in soli 8 mesi. Con la riduzione del personale, non solo si rischierebbe di non raggiungere i target aziendali, ma l’ASP di Enna potrebbe finire nella casistica della “mala-sanità” pubblica siciliana.

Le proposte dell’associazione

L’associazione chiede che venga utilizzato il personale già presente nell’ASP per garantire temporaneamente la copertura del servizio. Inoltre, viene sollecitata l’attivazione di concorsi e mobilità per reperire il personale mancante, anche attingendo alla graduatoria regionale dei medici extracomunitari.

Un problema sistemico più ampio

La carenza di personale al Basilotta non riguarda solo la chirurgia, ma anche altri reparti fondamentali come radiologia, pronto soccorso, ortopedia e, a breve, ostetricia e ginecologia. L’associazione invita l’ASP a considerare anche le risorse europee disponibili, citando il programma EU4Health e le norme UE per l’attrazione di personale sanitario qualificato da paesi terzi.

La situazione del Basilotta di Nicosia rappresenta un caso emblematico delle difficoltà che attraversa la sanità pubblica siciliana, dove la carenza di personale rischia di compromettere servizi essenziali per la salute dei cittadini. La speranza è che le istituzioni competenti intervengano rapidamente per scongiurare una sospensione che avrebbe conseguenze drammatiche per l’intero territorio.



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