Amarezza degli OSS: “Anche noi siamo in trincea e rischiamo la vita ogni giorno”

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<<La sanità ha bisogno veramente di aiuto. Mancano i dispositivi di protezione individuale… >> ci ha detto con voce stanca in un audio che ci ha spedito  il nostro lettore nisseno, Michele Li Volsi.

Lo conosciamo, molto probabilmente, come attore e regista, ma al di là della passione per il cinema, Michele fa un lavoro particolare, che in questi giorni più che mai lo porta in prima linea in trincea. È un operatore socio sanitario.

Dopo decenni di tagli, forse questa tragica esperienza farà comprendere come la sanità vada potenziata e non mutilata di posti letto, medici e infermieri.

Questo ci ha scritto Michele:

<<Si trema, di paura, si trema quando una vita si spegne, si trema quando i nostri familiari dicono ‘no, non andare’ ma devi.

Si piange… si piange con la paura di non poter tornare a casa…

Ci chiediamo, dove è il Governo Nazionale, perché noi… pur non essendo ancora riconosciuti come figura professionale siamo lì, ma nessuno ci ascolta.

Siamo conosciuti solo su carta, perché in questo momento di emergenza molti sono gli articoli che girano e che evidenziano che non ci sono solo i medici e gli infermieri, ma bensì ci siamo anche noi Oss….

FORZA, FORZA TUTTA LA SANITÀ…

E voi.. STATE A CASA! >>

 

#AlTempoDelCorona

#DistantiMaUniti

Ringraziamo Michele per questo suo contributo e invitiamo chi voglia condividere le proprie esperienze o considerazioni legate alla quarantena a scriverci all’email direzione@telenicosia.it allegando a testo e /o video due fotografie.

 


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