ANCE Enna: “Siamo davanti a un rischio tangentopoli nelle gare ristrette”

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Sabrina Burgarello “Da mesi sosteniamo che le norme del DL semplificazioni hanno aperto le porte ad una nuova stagione di corruzione diffusa. Serve una seria correzione

L’ANCE Enna per bocca della sua Presidente – Sabrina Burgarello – lancia un appello al Governo della regione e all’ARS perchè si mettano in atto misure che impediscano una deriva corruttiva nelle gare d’appalto fatte con procedura ristretta.

Abbiamo sempre segnalato il rischio che si annida nelle procedure ristrette, che declinate nelle amministrazioni locali, assumono le sembianze delle clientele e della corruzione diffusa. Era così già prima del Dl semplificazioni (cd L. 120/20) ma era limitato a 150mila euro, ora la norma le ha estese fino a 5 milioni in nome di una semplificazione che in realtà è una deregulation in cui le stazioni appaltanti sono libere di fare bello e cattivo tempo. Una logica contro ogni regola del buon andamento del mercato e del buon funzionamento della pubblica amministrazione. Se il governo avesse voluto davvero semplificare avrebbe potuto azzerare i processi decisionali a monte delle gare, riducendo a due-tre gli oltre 20 pareri necessari prima che un progetto vada in gara. Oggi purtroppo il nostro osservatorio ci riporta quotidianamente gare in cui la presenza costante di alcune imprese, il ribasso di aggiudicazione insolitamente esiguo rispetto alle medie, lasciano temere che il rischio che da mesi denunciamo si stia concretizzando. Se così dovesse essere tra uno-due anni ci troveremo in una nuova tangentopoli che travolgerà tutte le imprese, anche quelle che non adottano pratiche illegali.

Rivolgiamo perciò un appello in primis al Governo della Regione e all’ARS perchè mettano in atto tutti gli strumenti, normativi o regolamentari, per rendere queste procedure più trasparenti, in cui si possa poter partecipare a manifestazioni di interesse aperte a tutti e le imprese da invitare alla gara vera e propria siano individuate con modalità trasparenti. un secondo appello lo rivolgiamo alle imprese invitando a rifiutare ogni proposta di comparaggio possa giungere. Solo insieme e con regole chiare si può competere lealmente”.

 


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