Assistenza agli studenti disabili depotenziata in Sicilia, il PD chiede più fondi

Rape Chinnici Venezia
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Anche la Sicilia vive la situazione paradossale, per cui proprio quando più sostanziale dovrebbe essere l’aiuto assicurato dal sistema pubblico alle famiglie e alle persone, segnatamente a quelle in condizioni di fragilità, la Regione e gli Enti locali si sono trovati a depotenziare le attività orientate a sostenere e sviluppare l’autonomia e le capacità degli alunni con disabilità”. Così la segretaria provinciale del Pd, Katya Rapè, nel criticare la diminuzione dell’assistenza di servizi essenziali disposti per legge.

Da mesi, raccogliamo il disagio delle famiglie degli studenti disabili –aggiunge-, che stanno vedendo dimezzato il monte ore destinato  al servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione non solo a Enna ma in tutto il territorio regionale; e per questo motivo che come partito siamo impegnati con i nostri deputati regionali, Valentina Chinnici, vice presidente della commissione istruzione, e Fabio Venezia, vice presidente della commissione bilancio, a reperire le risorse necessarie a mantenere e potenziare questo importante servizio per i nostri studenti. È stato presentato, a tal fine, nei giorni scorsi, un emendamento alle variazioni di bilancio di 15 milioni di euro a firma dei nostri deputati, che provvederà ad incrementare le somme disponibili dai nostri Comuni. Molti enti locali, per giustificare il taglio delle risorse, fanno ricorso, a nostro avviso, ad una interpretazione errata del concetto di accomodamento ragionevole previsto dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006, secondo la quale gli stati, pur dovendo mantenere il diritto all’ inclusione, non sono tenuti a sostenere oneri sproporzionati. La questione –conclude Rapè- è stata recentemente ripresa dal decreto legislativo n. 62 del 2024, secondo il quale “l’accomodamento ragionevole deve risultare compatibile con le risorse effettivamente disponibili”. Noi riteniamo che il pieno diritto all’ inclusione non può essere limitato dai vincoli di bilancio, perché in questo modo si pregiudica irreversibilmente il percorso educativo dello studente”.

Giacomo Lisacchi


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