Assoconsumatori contro Acquaenna: “Inaffidabile e pagata per servizi mai resi”

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Analisi del problema, proposta di approfondimento e pool di tecnici designati dal consiglio di amministrazione. Questa la conclusione della discussione relativa al punto all’o.d.g. sulla determinazione dei sindaci dell’ATI 5 di Enna convocata dal presidente avv. Cammarata su richiesta da parte dei 5 sindaci dei Comuni di: Assoro, Troina, Barrafranca, Leonforte e Sperlinga, dopo fra l’altro le dichiarazioni di volontà di rescissione della convenzione dei sindaci di Agira, Enna e Valguarnera viste le inefficienze conclamate nella gestione del SII da parte del gestore.

Come al solito vi sono state le differenziazioni di appartenenze politiche che ormai sono superate visto che nessuno è stato eletto sotto l’emblema di un partito ma tutti sono stati eletti in liste civiche. E’ sempre la stessa solfa sentita tante volte anche nella gestione dei rifiuti: così è se vi pare. Come se si eseguissero le solite orchestrazioni di qualche maestro fuori scena. I tempi passano e vi sono le differenziazioni anche nelle posizioni dei richiedenti l’assemblea. Fortunatamente, vi sono uomini che pensano con la propria di testa e non possono fare a meno di affermare che la gestione del SII è fallimentare, anche, le vicende giudiziarie che riguardano il gestore ne sono una prova. Dobbiamo ricordare che è stato rinviato a giudizio per: Inquinamento ambientale, (notizia pubblicata su TeleNicosia) su segnalazione partita dalla nostra associazione inoltrata direttamente al NOE di Palermo, allora competente, e rigirata dopo le dovute indagini alla Procura di Enna.

Inquinamento che certamente non riguarda solo la nostra provincia visto che le acque reflue non depurate, ma che paghiamo, sversano nei torrenti che confluiscono nelle province contigue. Certo c’è stata qualche analisi attenta della convenzione che manca di una clausola di scioglimento per cui bisogna investigare sui rapporti giuridici che il gestore ha con l’ATI se si vuole sciogliere il rapporto ATI-Gestore, molto probabilmente il giudizio della magistratura arriverà prima della politica come del resto sta avvenendo nella vicina Caltanissetta, è avvenuto già a Siracusa. Possiamo dire noi associazione di consumatori che effettivamente escludendo coloro che operano per interesse di certa parrocchia le riflessioni dei primi cittadini sono nell’interesse dei cittadini con la richiesta di una analisi giuridico della vicenda avendone un quadro chiaro che non può essere affidato ad un solo esperto, come qualcuno suggeriva ma ad un collegio giuridico che affronti l’analisi dell’operato del gestore in conformità delle leggi dello Stato italiano.

Qualcuno, giustamente, ha affrontato anche le iniziative per abbattere i costi dell’acqua con l’utilizzo, così come era nel passato, di pozzi e sorgenti del territorio, il cui costo è molto inferiore rispetto all’approvvigionamento proveniente dalla diga Ancipa di Troina. Attingere acqua a 5/10 km dai comuni costa di gran lunga meno da prelevare acqua dalla diga Ancipa. Da sottolineare che da studi di settore hanno dimostrato che il nostro sottosuolo è ricco di acqua potendosi quantificare ben 12 milioni di metri cubi di acqua annui ben oltre alle necessità di 8 milioni di metri cubi erogati dal gestore. Del resto l’utilizzo dei pozzi era stato sottolineato dall’ARERA nella sua deliberazione n.160 dell’11 aprile 2024 che avrebbe evitato la crisi idrica ad Enna centro.

Nell’ambito della discussione divertente è stata l’operato di un sindaco proponente della riunione urgente dell’ATI, allorquando è stata messa in atto una azione diversiva, maldestramente naufragata, di dirottare su altri obiettivi la discussione dell’assemblea stimolata da una segnalazione dall’Asso-Consum con la quale si metteva in evidenza le indebite richieste di pagamento da parte del gestore di un servizio mai reso, la depurazione delle acque reflue del depuratore “Panuzzi” di Nissoria che Acquaenna non effettua, ma faceva pagare. Documentazione precisa e chiara che pone un grande dubbio: il gestore Acquaenna del SII è affidabile? Secondo noi no!

Anche perché e qualche sindaco era al corrente perché con apposita pec era stato informato che Acquaenna aveva reso ad una commissione d’indagine parlamentare notizie non vere smentite dalle bollette dei cittadini, di San Giorgio, frazione di Assoro che non dovevano pagare, una depurazione non resa. Tutto ciò pone un interrogativo dobbiamo continuare a far gestire questo servizio primario ad una società che pur di far soldi non ha nessun ritegno? Per usare un eufemismo.

Vedremo come si evolveranno i fatti ben consapevoli che le eventuali “pezze” non coprono i buchi di illegalità. E qui facciamo appello a tutti quei sindaci, sono la maggioranza, che chiedono accertamenti immediati con consulenti esperti e giuristi di provata libertà perché non ci si può fidare di chi ha parenti negli elenchi dei dipendenti di Acquaenna. Certo il gestore può avere i suoi legali, fra l’altro pagati con i nostri soldi, ma li usi nelle aule giudiziarie e non certo nell’ATI che fino a prova contraria è istituzione libera rispettosa e sottoposta alle leggi dello Stato. Naturalmente è anche un invito: la presenza delle associazioni, nell’analisi del problema.

Pippo Bruno



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