Nel corso del Meeting annuale dell’Association of significant cemeteries en Europe sui cimiteri monumentali europei, che si è tenuto nei giorni scorsi a Mantova, è stato presentato l’Atlante 2023 dei Cimiteri significativi italiani. La pubblicazione, condivisa dal Ministero della Cultura e da Utilitalia-Sefit, ha l’obiettivo di valorizzare i cimiteri come luoghi della memoria: complessi monumentali di grande valore storico ed artistico, beni culturali al pari di altri monumenti e luoghi d’arte più visitati. I cimiteri non sono solo luoghi dell’intimità e della memoria, ma anche spazi di civiltà che custodiscono un patrimonio storico-artistico e monumentale di particolare pregio che va tutelato e valorizzato. Sculture marmoree e bassorilievi bronzei, cappelle neogotiche e mausolei in stile liberty, monumenti funerari e lapidi commemorative caratterizzano i principali cimiteri monumentali italiani.
Oltre ai più noti cimiteri italiani come quello di Roma, Milano, Torino, Bologna, Genova, Ferrara, Parma, Siena, Venezia e Verona, nell’edizione 2023 sono entrati a far parte dell’Atlante anche i cimiteri di Avigliana, Bergamo, Brescia, Lecce e Troina.
Quello di Troina è l’unico cimitero monumentale siciliano inserito nel prestigioso Atlante. L’Amministrazione comunale nei mesi scorsi ha predisposto un minuzioso dossier, corredato da una preziosa documentazione fotografica, che è stato accolto dal Tavolo tecnico di valorizzazione dei cimiteri italiani coordinato da Renata Santoro.
“L’inserimento del nostro civico cimitero all’interno dell’Atlante dei cimiteri significativi italiani – dichiara il sindaco Alfio Giachino – costituisce un importante riconoscimento per la nostra comunità dando il giusto valore al patrimonio storico-artistico e monumentale che esso custodisce. Il visitatore che visita un cimitero monumentale non solo si immerge in un luogo di pace e silenzio, ma fa anche un viaggio nella memoria individuale e collettiva di una comunità”.
Il primo atto relativo alla costruzione del Cimitero di Troina risale al 1865, allorquando il sindaco del tempo individua le possibili aree a ridosso dell’abitato dove poteva sorgere. Nel 1876 il Consiglio Comunale stabilisce che il camposanto venga realizzato nella località Madonna delle Grazie e stanzia la somma di 1.000 lire per far fronte all’acquisto del terreno. Tre anni più tardi viene incaricato l’architetto Silvestro D’Amico a redigere il progetto. Il progettista, ispirandosi ai disegni di altri architetti del periodo, concepisce una sistemazione a giardino, costituita da un sistema di viali alberati che, in forma ortogonale, si intersecano tra di essi, costituendo una maglia regolare di stradelle che formano dieci sezioni (o campi di inumazione), culminanti nella parte alta in un’area a forma di emiciclo. La prima salma viene tumulata nel 1884. Dentro le mura perimetrali sono state costruite, a partire dagli anni settanta dell’Ottocento, le cappelle delle 11 confraternite presenti a Troina. Tra i punti di interesse del cimitero troinese la tomba del medico Giuseppe De Nasca (1803-1893), eseguita nel 1893 dallo scultore catanese Lorenzo Grasso; il monumento funerario di Antonino Pintaura-Di Giunta, realizzato nel 1913 dallo scultore Gaetano Grazia; la tomba della famiglia De Agrò decorata con una pietà in bronzo risalente agli anni ’80 del Novecento, opera dell’artista romano Remo Brindisi; il monumento funebre di Elvira Sollima-Squillaci, realizzato nel 1904 dal famoso scultore Ettore Ximenes.
“Grazie alla proficua collaborazione con Renata Santoro e al supporto dello storico locale Nicola Schillaci – dichiara Fabio Venezia, assessore ai beni culturali nonché primo firmatario del disegno di legge sulla valorizzazione dei cimiteri monumentali siciliani all’ARS – abbiamo raccolto la documentazione necessaria per candidare il civico cimitero di Troina nel circuito dei cimiteri monumentali italiani, che sono anche luoghi della memoria collettiva nei quali hanno trovato sepoltura personalità illustri che si sono distinte nei vari ambiti del sapere. L’intento è quello di creare, come avviane già da diversi anni in Francia, anche in Sicilia un itinerario del turismo dei “luoghi del silenzio”.
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