Attiva Sicilia: allarme dei sindacati per i lavori sull’autostrada A19. “Si intervenga subito per evitare il fermo. piena solidarietà ai lavoratori”

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Apprendiamo da una nota congiunta delle segreterie territoriali del settore edile, delle preoccupazioni per i ritardi negli interventi sui viadotti della A19 in territorio ennese. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai lavoratori e condividiamo i timori di un fermo dei lavori e delle conseguenze che questo, insieme ai ritardi negli interventi appaltati, avrebbe sull’occupazione ma anche sulla piena funzionalità della rete autostradale siciliana”.

Lo dichiarano i deputati Matteo Mangiacavallo, Angela Foti, Sergio Tancredi, Elena Pagana e Valentina Palmeri del gruppo parlamentare all’Ars Attiva Sicilia, sulla richiesta avanzata da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, che chiedono alla Prefettura di Enna la convocazione di un incontro urgente con Anas Sicilia e Impresa Operes, appaltatrice dei lavori di riparazione di alcuni viadotti dell’autostrada A 19 Palermo Catania.

Riteniamo necessario fare il punto sulla situazione attuale di questi interventi, che riguardano 5 viadotti – aggiungono i deputati di Attiva Sicilia – considerato che secondo i sindacati i lavori sarebbero partiti solo su due dei 5 viadotti e che gli interventi in corso proseguirebbero a rilento con il rischio di un fermo completo e del conseguente licenziamento delle maestranze entro la fine del mese”.

I lavori sui viadotti Calderari, Acascina, San Giorgi, Giardinello, Alfio, Rossi della A19, sono stati affidati da Anas Sicilia nel 2019 e l’impresa Operes srl ha iniziato gli interventi sui viadotti, Alfio e Rossi. La realizzazione dei lavori potenzialmente avrebbe dovuto impegnare tra i 70 e gli 80 lavoratori, ma i sindacati segnalano nella nota alla Prefettura che la punta di maestranze impiegate è stata, nel corso del 2020, di un massimo di 12 operai. Inoltre, nelle scorse settimane l’impresa ha licenziato 3 lavoratori ed ha preannunziato alle organizzazioni sindacali che a metà ottobre procederà con ulteriori licenziamenti fino al totale fermo dei lavori. Tale situazione secondo i sindacati di categoria è da ricercare nella mancata approvazione di una perizia di variante, necessaria per i lavori in corso di esecuzione nei due viadotti attualmente attivi, senza la quale sarebbe impossibile la prosecuzione dell’opera nelle due carreggiate di marcia, mentre per gli altri tre viadotti, mancherebbero i progetti esecutivi.

In una situazione di crisi economica ed occupazionale, ancor più grave in un territorio come l’Ennese, non è accettabile che un’opera pubblica che dovrebbe contribuire a risolvere tale crisi, non solo procede a rilento, ma rischia di bloccarsi. Inaccettabile anche sul fronte della ripresa economica – concludono i deputati di Attiva Sicilia – che non può prescindere da infrastrutture come quelle autostradali, indispensabili in ogni singolo comparto economico”.

 


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