Attivazione terapia intensiva al Basilotta, la soddisfazione del Comitato pro Ospedale di Nicosia

Condividi l'articolo su:

L’attivazione del reparto di terapia intensiva del Presidio Ospedaliero Basilotta di Nicosia, soddisfa in pieno il Comitato pro Ospedale di Nicosia, da sempre in prima fila per difendere e potenziare il nosocomio nicosiano. Di seguito il comunicato con il quale il Comtato pro Ospedale di Nicosia ringrazia tutti coloro che in questi mesi si sono battuti per la riapertura di questo reparto fondamentale.

Dopo diversi anni di promesse e attesa, finalmente, viene riattivato il reparto di terapia Intensiva presso l’Ospedale ”Carlo Basilotta” di Nicosia, che, con il risultato ottenuto e il potenziamento previsto nella area di emergenza cardiologica,   diventa sempre più punto di riferimento per la tutela della salute della popolazione della parte nord della provincia di Enna e delle popolazioni di alcuni Paesi dei Nebrodi e delle Madonie.

Il Comitato sorto in difesa del presidio Ospedaliero “Carlo Basilotta “ di Nicosia, esprime viva soddisfazione, nonché profonda riconoscenza  verso  tutti coloro che si sono adoperati per l’attivazione dei 4 posti di terapia intensiva. 

Un grazie va rivolto a tutti i concittadini, alle Associazioni e agli Enti Pubblici e Privati che hanno donato, con grande generosità oltre 70.000 mila euro, utilizzati per l’acquisto di apparecchiature, al sindaco Luigi Bonelli e all’amministrazione comunale di Nicosia e a S.E. il vescovo mons. Salvatore Muratore .

Un sentito ringraziamento esprimiamo nei confronti del management dell’ ASP di Enna e in modo particolare nei confronti del direttore generale Francesco  Iudica per l’attenzione dimostrata verso la nostra comunità e nei confronti del direttore sanitario aziendale  e del direttore sanitario di presidio e  del dott.  Davide Di Fabrizio che si è adoperato, fin dal suo arrivo a Nicosia, per la attivazione del reparto di terapia intensiva che adesso, con competenza,  dirige.

Il  Comitato pro Ospedale di Nicosia

 


Condividi l'articolo su: