BarbaBlùfest, 500 spettatori a Morgantina per cantare i pezzi di Lucio Battisti scritti da Mogol

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Cinquecento spettatori che cantano insieme i grandi successi di Lucio Battisti, ridono e si intrigano agli aneddoti di Mogol che con il suo stile ironico e la sua memoria di ferro, ha punteggiato un lungo viaggio tra racconti inediti e particolari. Sulla scia di venti canzoni di Battisti, le più belle, quelle che il pubblico ricorda di più, che portano tutte la firma in calce di Mogol, interpretate da Gianmarco Carroccia (che per voce e stile sembra Battisti redivivo). E’ stata una serata magica quella di ieri al Parco archeologico di Morgantina, per il BarbablùFest; per chi era giovane e per chi ha scoperto dopo questi pezzi che sembrano scolpiti nella memoria.

Martedì 26 luglio alle 20,30 il Barbablù festival ideato da Pietrangelo Buttafuoco e diretto da Giuseppe Dipasquale, si sposta per la prima volta davanti alla Villa del Casale di Piazza Armerina per ospitare il debutto di Viaggio immaginario nella Sicilia della memoria del polistrumentista Pippo Kaballà e del pianista e fisarmonicista Antonio Vasta. Si tratta di una vera contaminazione fra note, parole e suggestioni visive, un modo singolare di coniugare musica colta e popolare, poesia e letteratura, cinema e teatro. Un lavoro che espande i confini del concerto verso altri territori artistici, raccontando, anche attraverso il dialetto, una Sicilia sempre protagonista, prepotente, dolce, aspra e sapiente. Tra le sue canzoni riarrangiate in modo essenziale e raffinato, che sfiorano i confini della colonna sonora e ricche di citazioni di musica colta, Kaballà rilegge brani di poesia e prosa che spesso lo hanno ispirato – da Sciascia a Pirandello, da Consolo a Brancati – mentre su uno schermo alle spalle dei musicisti, scorrono immagini di grande suggestione, brani di film storici, da Luchino Visconti ai fratelli Taviani, da Strauβ e Huillet all’Istituto Luce, sapientemente montati da Sebastiano Gesù, critico cinematografico e docente di storia del cinema all’Università di Catania. Tutto questo per narrare di una terra, un popolo, un “modus vivendi” dove la canzone diventa presupposto per un viaggio immaginario sul filo della memoria.

Mercoledì 27 luglio alle 19,30, invece, il festival tornerà al Parco archeologico di Morgantina per la rilettura di Donatella Finocchiaro (al suo debutto nella regia condivisa con Luana Rondinelli) per La Lupa verghiana, presentato pochi giorni addietro a Catania.

 


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