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PALERMO – Nuovo sequestro all’ex patron Blutec Roberto Ginatta. Le indagini sui fondi per la riqualificazione del sito industriale di Termini Imerese, in provincia di Palermo, hanno portato a un decreto di sequestro preventivo emesso dal tribunale di Torino riguardo a una villa di pregio a Fiano. Nella villa, che ha un bosco privato e un valore complessivo di oltre tre milioni di euro, vive la famiglia Ginatta.
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Il sequestro è stato eseguito dalla guardia di finanza di Palermo, in collaborazione con i colleghi di Torino. Ginatta, insieme con l’ex amministratore delegato di Blutec Cosimo Di Cursi, è accusato di malversazione ai danni dello Stato: avrebbero distratto 16,5 milioni di euro erogati da Invitalia per conto del ministero dello Sviluppo economico e destinati al programma di riconversione e riqualificazione del polo industriale di Termini Imerese. Nei capannoni dell’ex SiciliFiat avrebbe dovuto nascere una nuova unità produttiva che nei fatti non è mai stata avviata concretamente. Ginatta e Di Cursi, inoltre, sono accusati di autoriciclaggio perché avrebbero reimpiegato circa 14 milioni di euro di quello che è ritenuto “un profitto illecito” in “attivita’ economiche, finanziarie e speculative” del circuito economico legale.
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La villa di Fiano, secondo quanto ricostruito dal Gruppo spesa pubblica del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo, sarebbe intestata a una società ‘schermo’: si trova all’interno del parco regionale ‘La Mandria’, conta 46 vani e mezzo e si estende per 1.701 metri quadrati. L’immobile è dotato di autorimesse e piscina, mentre il bosco circostante, anche questo sotto sequestro, si sviluppa per quasi cinque ettari. La misura cautelare si aggiunge a quelle personali e reali eseguite lo scorso giugno, sempre per ordine della magistratura torinese, nei confronti di Ginatta, del figlio Matteo Orlando e di Giovanna Desiderato. Le accuse in questo caso sono di bancarotta e riciclaggio nella gestione di Blutec Spa, società in amministrazione straordinaria, della Metec Spa, dichiarata fallita l’11 dicembre 2020, e della Mog Srl, tutte riconducibili al gruppo familiare dei Ginatta. Lo scorso novembre, invece, l’ex patron della Blutec aveva subito il sequestro di un altro immobile di lusso: quella volta i sigilli furono apposti a una villa di oltre 400 metri quadrati a Sestriere, nel Torinese, del valore di 1,1 milioni di euro. Il procedimento e’ in fase di udienza preliminare.
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