Brucia ancora la Sicilia, Protezione civile: “Incendi di natura dolosa”

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PALERMO – Di nuovo in volo su Palermo i Canadair della Protezione civile, da ieri impegnati nello spegnimento di diversi roghi sulle colline intorno al capoluogo siciliano. In azione anche le squadre dei vigili del fuoco – impegnate ieri ad Altavilla, Baida, Bellolampo, Borgo nuovo e Monte Cuccio – che nel corso della notte hanno messo sotto controllo le fiamme nonostante il forte vento di Scirocco. Il capo della Protezione civile regionale, Calogero Foti, parla di “una situazione migliorata rispetto alla giornata di ieri, che e’ stata – dice – abbastanza pesante”. Foti, intervistato nel corso di ‘Buongiorno Regione’, rubrica della Tgr Rai Sicilia, ha puntato il dito contro l’origine dolosa degli incendi: “Gesti di criminalita’ assurda, non c’e’ dubbio sull’origine dolosa”.

WWF SICILIA: “PIÙ CONTROLLI E REPRESSIONE CONTRO I PIROMANI”

Un appello alla Regione Siciliana “per riunire tutte le forze in campo contro gli incendi che devastano l’Isola”. A lanciarlo e’ stato il Wwf Sicilia, con una serie di proposte a lungo e breve termine, e altre da attuare d’urgenza, alla luce dei roghi che, complice lo Scirocco di questi giorni, stanno distruggendo aree verdi e colline da Palermo a Messina.

“L’obiettivo e’ prevenire le azioni criminali dei piromani, attivando prima possibile tutti gli atti amministrativi e operativi necessari che possano, se non eliminare, quantomeno arginare il fenomeno che si presenta puntuale in Sicilia all’arrivo delle prime giornate calde”, spiega una nota dell’associazione. Le proposte del Wwf Sicilia riguardano il piano della prevenzione, quello della repressione attraverso la ricerca degli autori, ma soprattutto la gestione successiva dei terreni bruciati. Tra i provvedimenti strutturali a lungo termine, il Wwf Sicilia chiede alla Regione di aumentare il parco mezzi e uomini del servizio antincendio regionale e della manutenzione delle aree boschive, mantenendo il flusso dei finanziamenti dedicati a queste strutture “sicuro e sincronizzato con le esigenze operative”. L’associazione ambientalista chiede, inoltre, di “procedere con la ristrutturazione di tutto il comparto e soprattutto introdurre elementi di efficienza operativa che portino alla motivazione degli addetti ma anche ad interventi rigorosi contro eventuali inefficienze”. Riguardo, invece, ai provvedimenti “a breve termine” il Wwf Sicilia auspica “una maggiore presenza sul territorio con il recupero di tutto il personale in servizio attingendo anche da altri bacini di risorse umane disponibili e inutilizzati”.

Per prevenire i roghi, l’associazione chiede anche “piu’ attenzione alla pulizia delle aree di pertinenza delle pubbliche amministrazioni – prosegue la nota – l’aggiornamento del catasto degli incendi con un ufficio dedicato e il tempestivo inserimento delle aree percorse dal fuoco per consentire una rapida verifica da parte degli organi di polizia giudiziaria e la repressione di eventuali abusi”.

APPELLO DI WWF SICILIA ALLA REGIONE: “ATTIVARE RETE PERMANENTE ANTINCENDIO”

Tra i provvedimenti d’urgenza, infine, il Wwf Sicilia chiede alla Regione Siciliana di attivare una “rete permanente di emergenza di centri di ‘coordinamento antincendio’ che coinvolga le prefetture, l’assessorato regionale Agricoltura e foreste, l’assessorato al Territorio e ambiente, la Protezione civile e i comuni che garantisca in modo permanente il controllo stretto del territorio”. Per questo, secondo l’associazione, occorrerebbe “una capillare presenza delle forze dell’ordine nel territorio, anche con l’ausilio di pattuglie militari per sorvegliare, anche con l’uso di elicotteri, droni, telecamere e sensori, le zone sensibili e a piu’ alto rischio, come riserve naturali, parchi e aree demaniali”. Per il Wwf Sicilia, quindi, serve “un dispositivo di controllo piu’ stretto, con blocchi stradali e appostamenti in punti strategici, anche come deterrente per i criminali”. In quest’ottica diventa “indispensabile” la messa a punto di “una costante operazione di intelligence e controllo del territorio utilizzando l’enorme potenziale costituito dalle caserme dei carabinieri sparse nel suolo nazionale ora che l’Arma ha inglobato anche il Corpo forestale nazionale”.

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