Calascibetta e Centuripe, proiettato durante le giornate di “Porte aperte Sprar” il video “Sprar/Siproimi : un esempio di accoglienza integrata”

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E’ stato proiettato – in anteprima – durante due giornate di “Porte aperte Sprar” organizzate, nell’ambito della campagna #WithRefugees dell’Unhcr e della “Giornata Mondiale del Rifugiato 2019”, dai progetti di seconda accoglienza del Comune di Calascibetta e del Comune di Centuripe, rispettivamente il 29 luglio e il 31 luglio scorsi.

Il video, dal titolo “Sprar/Siproimi : un esempio di accoglienza integrata”, è stato realizzato dalla Cooperativa sociale Iblea Servizi Territoriali – Onlus, Ente attuatore dei due progetti territoriali e, di questi, con la partecipazione dei beneficiari, delle equipe e degli Enti titolari. In collaborazione con Bedda Radio, partner anche nell’organizzazione delle due giornate anzidette.

In 10 minuti, il video, attraverso la forza di un audiovisivo, presenta: cos’è un progetto Sprar/Siproimi; cosa significa realizzare “accoglienza integrata” e mediante quali percorsi e professionalità. Il tutto, attraverso le riprese di location, contesti e situazioni concrete, di protagonisti reali impegnati nelle più disparate attività e percorsi d’inserimento, previste dai percorsi della Rete Siproimi (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati, ex Sprar), e che quotidianamente impegnano beneficiari, equipe e operatori tutti. Senza nessun particolare artifizio da post-produzione e/o costruzione che potesse alterare l’unico effetto desiderato: la realtà. E nel finale, un messaggio di fiducia e di futuro!

Tra gli obiettivi, come spiegato durante la sua presentazione: promuovere la rete Sprar / Siproimi attraverso la diffusione, per immagini, di quelli che sono i percorsi di seconda accoglienza e i suoi servizi; far conoscere le professionalità coinvolte; promuovere cultura dell’accoglienza e dell’integrazione e sensibilizzare le comunità ospitanti; dissipare dubbi basati, spesso, su luoghi comuni sempre più strumentalizzati dal “dibattito pubblico”e, infine, stimolare una riflessione sul fenomeno migratorio e sulle sue molteplici declinazioni. In definitiva, far vedere quanto c’è di bello, di valido e, soprattutto, di “umano” in un progetto di accoglienza integrata, in particolare, e nello “aprire le porte”, in generale.

 


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