Capizzi, La domenica in albis al tempo del covid-19

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Anche quest’anno, seppur diversamente dal consueto, Capizzi rende omaggio alla sua Madonna delle Grazie nel migliore dei modi.

La festa è stata istituita nel 1644 ed è riconducibile a un’antica concessione di Filippo IV. La tradizione secolare ha luogo ogni anno a Capizzi l’ottavo giorno dopo la Pasqua.

La “Domenica in Albis“, oggi detta anche “della Divina Misericordia”, è chiamata comunemente dai capitini “Duminica a Nuedda” (Domenica della Buona Novella).

La locuzione latina “in Albis” (propr. «in [vesti] bianche») è usata in alcune espressioni del linguaggio liturgico in riferimento all’antico uso dei fedeli battezzati nella veglia pasquale di portare la veste bianca per otto giorni; la prima domenica dopo Pasqua, quindi è così detta perché in quel giorno i fedeli battezzati nella veglia pasquale deponevano l’abito bianco indossato al momento del battesimo.

A Capizzi la giornata è dedicata alla festa della Madonna delle Grazie, raffigurata da un pregevole simulacro scolpito a Roma nel 1760.

L’antica processione è tra le più sentite nella cittadina nebroidea, particolarmente suggestiva per la partecipazione di tutte le confraternite storiche della Città.

Toccante per tutti i capitini è l’uscita del simulacro della Madonna delle Grazie, ricoperto di ex voto, dalla sua chiesetta, accompagnata dal canto litanico.

La festa è anche detta “festa dell’Arcipretura e dell’Arciprete”; è infatti consuetudine dei capitini, che in questo giorno di solennità, le autorità civili ed ecclesiastiche porgano i loro auguri al loro pastore di un buon apostolato.
Quest’anno a causa delle restrizioni tutto ciò non è stato possibile, ed è per questo motivo che la comunità parrocchiale ha deciso di unirsi in un videomessaggio, in cui tutti all’unisono , ognuno dalle proprie abitazioni, hanno dimostrato l’affetto e la vicinanza al loro pastore.

Anche la secolare processione non è stata effettuata; tuttavia, l’amore dei capitini verso la propria Madonna è stato dimostrato in tutti i modi possibili.

Come da tradizione, anche quest’anno, dopo la messa Solenne nella Chiesa Madre, la Regina di Capizzi, si è affacciata sul sagrato della sua Chiesa per volgere il suo sguardo materno alla città, seppur la piazza fosse completamente vuota.

In presenza solo le autorità civili e militari, i volontari parrocchiali e l’Arciprete per intonare l’Inno litanico.

Un evento tristemente storico per la cittadina nebroidea.

A nome della cittadinanza, il primo cittadino ha consegnato la “tovaglia” ai piedi della Madonna, e l’Arciprete ha consacrato la città alla Vergine in questo Anno Santo Mariano.
Spettacolare quanto toccante l’immagine della Madre Celeste avvolta da una coltre di fumo bianco; Una candida e pura nube di incenso ha avvolto tutta la città, il cui odore è arrivato nelle abitazioni di tutti ridonando speranza al cuore di ogni capitino.

Molto commovente il canto dei capitini dai loro balconi che all’unisono con l’Arciprete si sono uniti al Canto della litania Lauretana.

E’ in questo solennissimo giorno per Capizzi che la città si consacra alla Madonna e promette un “voto” che scioglierà quando sarà finito.

Ecco le parole dell’Arciprete:
“…Ci siamo consacrati alla Madonna… e dove dobbiamo andare? da chi? ..a Lei ritorniamo… Abbiamo fatto un voto… e Capizzi manterrà questo voto!”

Arciprete Don Antonio Cipriano – Domenica in Albis
A.D. 2020 – Anno Santo Mariano

 


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