Capizzi rappresenta l’Italia e partecipa al progetto europeo Urbact insieme ad altre sette città europee
Urbact è un programma di cooperazione territoriale europea finanziato congiuntamente dall’Unione europea.
Urbact III (2014-2020) opererà come programma europeo di scambio e apprendimento che promuove lo sviluppo urbano sostenibile. Consentirà alle città europee di collaborare allo sviluppo di soluzioni alle sfide urbane e di condividere buone pratiche, lezioni e soluzioni con tutti i soggetti interessati coinvolti nella politica urbana in tutta Europa.
Volunteering Cities è una rete di trasferimenti che si avvale del Volontariato per affrontare l’esclusione sociale e la povertà a livello comunitario. L’attenzione è rivolta a una collaborazione intergenerazionale in cui diverse fasce di età, sia dei volontari che degli individui che affrontano problemi sociali, lavorano per un’evoluzione sostenibile della qualità della vita all’interno della società locale. La rete mira a strutturare l’attività di volontariato dando validità a un approccio dal basso verso l’alto, dove i volontari possono decidere e implementare azioni.
Capizzi (che in questo progetto rappresenta l’Italia), insieme ad altre 7 città , Arcos (Portogallo), Altea (Spagna), Radlin (Polonia), Pregrada (Croazia), Altena (Germania), Athy (Irlanda) e la città capofila Atheniou (Cipro), fa parte di questo progetto.
Athienou ha, dal 1974, uno status speciale con la sua area urbana all’interno della zona cuscinetto controllata dalle Nazioni Unite e con l’80% della sua area rurale sotto l’occupazione turca. Questa situazione crea una difficile accessibilità e, di conseguenza, isolamento. Molte persone avevano bisogno di ricominciare la propria vita e il volontariato era uno dei principali strumenti utilizzati per forgiare e sostenere l’integrazione sociale e, di conseguenza, per raggiungere lo sviluppo sociale e la crescita.
Oggi Athienou ha una società altamente funzionante perché la sua particolare situazione ha rafforzato la coesione sociale del territorio che rappresentava già una tradizione. L’MCV (Consulta Municipale del Volontariato), fondata nel 1970, fu una grande opportunità per sviluppare ulteriormente la solidarietà attraverso un’intensa attività di volontariato, dando ad Athienou un vero e proprio schema di cittadinanza auto-organizzato che mirava all’inclusione sociale e alla riduzione della povertà.
I membri del MCV perseguono lo scopo della Consulta, principalmente basato su tre grandi obiettivi:
- a) identificare i problemi sociali della città raccogliendo informazioni da varie fonti
- b) trovare soluzioni ai problemi
- c) raccogliere i fondi necessari per attuare le soluzioni
A causa della composizione dell’MCV, esiste un’ampia gamma di possibilità di mappatura dei problemi sociali, in particolare attraverso gli insegnanti e gli assistenti sociali. Athienou è una piccola città con una grande tradizione di solidarietà tra i suoi membri poiché tutti si conoscono.
Già ai vecchi tempi le famiglie si univano per aiutarsi a costruire le loro case. C’è un alto coinvolgimento di persone nelle attività del MCV e il fatto che il Comitato sia eletto rafforza la legittimità e l’accettazione dei suoi membri. Il vescovo della regione (13 comuni) ha dichiarato:
“Athienou registra il tasso di solidarietà più elevato nella regione”.
L’MCV gestisce quattro programmi, tutti in ambito comunale:
la “Casa degli Anziani di Kleanthios” (fondata nel 1983);
il “Centro per Adulti Konstanileneion” (istituito nel 2001);
il “Centro Comunale per l’Infanzia” (istituito nel 1991); e
il Comitato per il Benessere Sociale (istituito nel 2012).
Nel caso di Capizzi, le attività di volontariato sono principalmente legate ai Programmi Occupazionali dei giovani con carattere transitorio poiché non trovano possibilità di impiego.
Capizzi vuole utilizzare la buona pratica del “Volontariato” per:
Promuovere la creazione di un Comitato Sociale con uno statuto e un piano finanziario specifico, sostenuto da volontari volti a consolidare le relazioni tra le varie categorie sociali, in particolare tra attori pubblici e privati, al fine di creare opportunità di lavoro per i giovani e gli anziani (es. : orti sociali, artigianato sociale, trasmissione di tradizioni culinarie, ecc.) che possano salvaguardare e trasferire un patrimonio culturale che sta per scomparire e le più antiche tradizioni popolari. Questa politica si riferisce a
M1,Governance e M2, Intergenerazionalità.
Aumentare la consapevolezza sul significato del volontariato con un aumento di volontari,un maggiore confronto di idee e iniziative per una successiva creazione di gruppi di lavoro.
Questa politica si riferisce a M1, Governance, M2, Intergenerationality e M3, Mobilitare i giovani volontari.
Utilizzare il lavoro volontario di artigiani per sviluppare, anche nel turismo, il patrimonio di antichi mestieri, che sono stati quasi persi, ad esempio: fabbri, scalpellini, concerie di pelletteria, filatura e tessitura di lana (oggi la concorrenza sleale della globalizzazione ci porta a non usare più e a disfarsi della lana ottenuta dalla tosatura); una collaborazione PPP (partenariato pubblico-privato) potrebbe stimolare la creazione di capi realizzati con prodotti naturali, far rivivere gli antichi mestieri delle concerie, evitare l’inattività e la dissoluzione della lana e stimolare opportunità di lavoro attraverso la creazione di fabbriche di tessitura. Questa politica si riferisce a M2, Intergenerazionalità, M3, Mobilitazione di giovani volontari e M4, Cittadinanza Aziendale.
Promuovere l’interazione tra il Comune e il settore privato per una maggiore crescita culturale e personale: comunità di disabili, attività equestri ed escursioni nelle aree verdi, con pulizia degli stessi (es: plogging), fino alla trasformazione di edifici abbandonati, soprattutto nel centro storico, in case vacanza o B&B, centri sociali per l’imprenditoria sociale locale. Questa politica si riferisce a M1, Governance, M3, Mobilitazione di giovani volontari e M4, Cittadinanza Aziendale.
Promuovere iniziative non più rivolte a fasce d’età specifiche, ma simultaneamente dirette alla cooperazione e alla solidarietà intergenerazionale, coinvolgendo allo stesso tempo bambini, giovani, adulti e anziani, perché a Capizzi lo scambio tra generazioni diverse è praticamente inesistente finora. Questa politica si riferisce a M2, Intergenerazionalità e M3, Mobilitare i giovani volontari.
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