Casinò in Sicilia: il dibattito è ancora aperto?

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Sebbene la Sicilia sia ai primi posti per spesa nel gioco d’azzardo dopo Lombardia e Campania, non basterebbe questo a eleggerla come una delle possibili mete preferite per il turismo da casinò. Infatti, ci sono da valutare tutte le tipologie di gioco e un casinò è solito attirare per un tipo di gioco diverso da quello delle lotterie e delle scommesse sportive, ad esempio.

La Sicilia può contare su un bellissimo territorio e su una grande varietà di luoghi in cui aprire un casinò. Ma quali sono le ragioni per le quali non si è ancora fatto? Non parliamo delle sale VLT o delle sale con gioco automatico, ma veri e propri casinò con tavoli reali, croupier e un servizio di ricezione alberghiera.

L’ostacolo della legge attuale

Attualmente, la legge in Italia prevede che soltanto 4 strutture possano essere adibite al casinò e queste sono il Casinò di Venezia, il Casinò di Sanremo, il Casinò Saint Vincent e il Casinò di Campione d’Italia.

Tutte queste strutture sono situate al nord, quindi se ad esempio un siciliano volesse godersi un weekend al casinò, dovrebbe spendere una giornata solo per raggiungerli. Questo aspetto ha portato la questione ad essere affrontata anche sotto un piano campanilistico, attorno al “perché noi no?”. Dopotutto, anche la Sicilia è una regione a statuto speciale.

Al momento, ai siciliani che vogliono giocare alla roulette, al blackjack e al baccarat con veri croupier, resta la possibilità di giocare ai casinò online. Certo, possono giocare alle slot nelle agenzie e nelle sale VLT, ma anche qui per avere più scelta è sempre l’online ad avere la meglio, ad esempio con le migliori slot online in Italia offerte dai casinò regolamentati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

La questione è etica o politica?

Non è chiaro se la questione sia etica o politica, poiché di fatto si è dato il via libera all’apertura di numerose sale VLT in tutta Italia, Sicilia compresa, mentre per le strutture dei casinò tradizionali non si è fatto altrettanto. Eppure, l’offerta di una casinò reale potrebbe portare turismo a tutto il condotto e portare anche lavoro, con una struttura alberghiera, ristorativa e delle possibili collaborazioni con guide turistiche del luogo, spiagge attrezzate ecc. Potrebbe interessare anche il turismo da ritorno, con qualcuno interessato all’investimento nella struttura.

Oltre a chi si pone per la liberalizzazione, c’è anche chi si richiede più cura per l’aspetto etico. Tuttavia, c’è da contare che le modalità di gioco d’azzardo sono già presenti e numerose, con i numeri in crescita. La differenza è che non portano più turismo, ad esempio durante i mesi invernali, cosa che invece un casinò potrebbe portare. L’esempio dei grandi casinò nel Nord Italia c’è già. Il nuovo governo aprirà la strada all’apertura di nuovi casinò, considerando ciò che si è detto in campagna elettorale a proposito delle potenzialità del settore turistico?

Il momento non è semplice e un’eventuale struttura dovrebbe affrontare dei costi non indifferenti per l’energia i lavori di costruzione. Il discorso tuttavia è a lungo termine e certamente verrà riproposto da più parti politiche e in più province.

 


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