Catania, che beffa contro il Foggia! La partita da vincere, però, è fuori dal campo

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Catania battuto, ma sempre a testa alta. Si è interrotta a sei la striscia di partite utili consecutive della squadra allenata da Baldini: un filotto che ha fatto risalire la china ai rossazzurri, portandoli dai bassifondi della classifica ai margini della zona play-off e contribuendo a costruire un gruppo coeso e voglioso nonostante le difficoltà esterne. La corsa dell’Elefante, però, si è infranta nell’ultimo turno di campionato contro assenze troppo pesanti da “digerire”, acuite dal cinismo di un Foggia che è riuscito a violare il Massimino all’ultimo respiro, grazie a un calcio di rigore realizzato da Ferrante a tempo scaduto.

Il 2-1 dei Satanelli è probabilmente un risultato severo da digerire per capitan Izco e compagni: gli errori individuali (sia in attacco che in difesa) sono stati decisivi per indirizzare una partita rimasta in bilico fino ai suoi istanti conclusivi, trovando un epilogo che ha fatto felici i tanti tifosi foggiani giunti in Sicilia. L’inizio di gara, però, aveva fatto sperare a finali migliori per i padroni di casa: i rossazzurri, orfani di Claiton e Zanchi in difesa, Greco in mezzo al campo, Piccolo e Russotto sugli esterni d’attacco e dello strepitoso bomber Moro (impegnato con la Nazionale Under 20), hanno infatti cominciato al meglio, trovando subito il vantaggio. È Russini a inserire il proprio nome nel tabellino marcatori: l’esterno piega le mani al portiere avversario, capitalizzando al meglio un cross proveniente da destra.

Nella ripresa i cambi del “Maestro” Zeman fanno cambiare passo agli ospiti, col Catania che inizia ad andare in sofferenza. Il rossonero Tuzzo si divora una palla gol clamorosa: al 55’ è invece l’attaccante etneo Sipos a sbagliare il possibile 2-0 davanti ad Alastra. Gli Dei del calcio, in base al vecchio adagio “gol sbagliato, gol subito”, puniscono dunque i giocatori catanesi: è Gallo a ribadire in rete una respinta difettosa di Sala su punizione di Petermann. La gara scivola verso i minuti finali in un equilibrio instabile, con entrambe le squadre che danno la sensazione di poterla sbloccare in qualsiasi momento. Dopo l’ennesimo errore di Sipos, in pieno recupero, ecco l’episodio che cambia la gara: Ercolani abbatte Ferrante in area, con l’arbitro che assegna un calcio di rigore freddamente battuto dallo stesso giocatore foggiano.

I pugliesi festeggiano dunque una vittoria fondamentale, sorpassando proprio il Catania e portandosi all’ottavo posto a quota 20 (con una penalizzazione di 4 punti), a ridosso della Turris che affronterà il Catanzaro nella sfida che chiude l’ultima giornata del gruppo C. Per le quote calcio su questa e sulle prossime partite della terza serie, è possibile consultare https://www.wincomparator.com/it-it/. Gli etnei, invece, dopo la sconfitta con il Foggia, restano al palo, decimi a 19 punti e con all’orizzonte l’impegnativa trasferta di Taranto. Oltre alla gara in terra pugliese, però, le attenzioni di tifosi e addetti ai lavori andranno fuori dal campo, nelle aule di Tribunale dove si deciderà il futuro della storica matricola numero 11700. Sulla società rossazzurra incombe infatti una richiesta di sequestro conservativo di quasi 2 milioni di euro, avanzati dalla curatela fallimentare della Catania Servizi, senza dimenticare poi le potenziali trattative che potrebbero traghettare la società verso altri proprietari. La possibilità del fallimento resta minacciosa, sullo sfondo: la speranza è che possa ancora esserci un lieto fine per il Calcio Catania.

 


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