Celebrato in duomo, il giubileo della parrocchia Mater Ecclesiae. I parrocchiani , presenti in numero consistente, hanno varcato la porta della chiesa madre, guidati da p. Angelo Lo Presti. Ad accoglierli monsignor Enzo Murgano che ha sottolineato quanto possa essere bello in questo periodo di preparazione alla festa patronale, accogliere i pellegrini di tutte le parrocchie di Enna: “Siete a casa vostra – ha detto p. Murgano – per camminare alla luce del Signore risorto, per portare con lui frutti di vita eterna”.
Il pellegrinaggio è coinciso con la festa di San Barnaba e p. Angelo ha articolato l’omelia sulla figura del grande santo, vissuto accanto a San Paolo durante la predicazione nell’ Asia Minore. Ma prima della messa, nella chiesa di San Michele, da dove è partito processionalmente il gruppo parrocchiale, p. Lo Presti ha spiegato il significato del giubileo che deve essere caratterizzato dalla “conversione, quindi non è un atto rituale ma deve toccare il cuore . Il vero giubileo non e semplicemente il rito di attraversare una porta ma attuare il Vangelo servendo i poveri”. E ancora, ha esortato i fedeli “a volgere lo sguardo su coloro che hanno bisogno di voi”. Subito dopo è stata varcata, come anzidetto, la porta Santa del duomo, eretto in occasione della festa di Maria Santissima della Visitazione, per decreto del Vescovo, monsignor Rosario Gisana, a chiesa giubilare .
“La figura di Barnaba – ha spiegato p. Angelo nell’omelia- è sottovalutata ma è molto importante. Barnaba è un uomo che sa rinunciare a tutto ciò che possiede. E difatti, la Parola di Dio non è teoria ma va vissuta in pienezza. Non portate nulla con voi perché l’operaio ha diritto al suo nutrimento. Barnaba ci insegna ad essere distaccati dai soldi”. Un passaggio importante il parroco ha fatto sul sentimento dell’invidia, sempre rapportandolo al comportamento di Barnaba, che gioisce della ricchezza degli altri e così dovrebbe fare ogni cristiano cercando di non vedere nell’altro un concorrente ma un fratello dalla cui ricchezza spirituale si può trarre soltanto beneficio.
Infine, ha lasciato un compito ai parrocchiani, ovvero quello, di imitare le tre virtù di San Barnaba, la missionarietá, l’essere uomo di pace e il distacco dalle cose materiali. Non ha mancato di ricordare il compianto Papa Francesco e durante la preghiera dei fedeli, a proposito di missionarietà, l’assemblea ha pregato anche per Cristina Fazzi, medico missionario nello Zambia e fiore all’occhiello della parrocchia, alla quale, anche chi scrive è orgoglioso di appartenere.
Mario Antonio Filippo Pio Pagaria
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