E’ stato celebrato sabato 28 giugno, nella chiesa di San Giuseppe, dove ha sede provvisoria, la parrocchia di San Giovanni, il settantesimo di sacerdozio di monsignor Pietro Spina. Presenti il parroco p. Giacomo Zangara e monsignor Enzo Murgano, che è parrocchiano di San Giovanni. Alla fine della liturgia, l’anziano sacerdote , acclamato da un interminabile applauso, visibilmente commosso, ha detto: “Consentitemi di prendere a prestito le parole di Giovanni il Battista: Io non sono quello che voi credete. Se qualcosa di buono c’è stato in me e stato opera di Dio. Tutto è opera di Dio e bisogna dire grazie solo a lui. Il Signore mi ha salvato la vita tante volte. Mi ha accompagnato al sacerdozio e mi ha usato come strumento. Non sono stato strumento docile nelle mani di Dio, chiedo al Signore di essere strumento docile utile nelle sue mani e lui sa cosa fare. Ho bisogno di essere consapevole dei miei limiti perché lui mi usi. Vi chiedo ancora di pregare per me perché possa essere ancora strumento docile e umile nelle sue mani e questo con consapevolezza. La nostra vita è nelle mani di Dio, non c’è motivo di stare in ansia. Bisogna fidarsi di lui. Aiutatemi con la vostra preghiera.
”Il settantesimo, in realtà, avrebbe dovuto essere oggi, ma è stato anticipato, poiché nella giornata odierna si celebra l’apertura del simulacro della Patrona di Enna, Maria Santissima della Visitazione. “Gesù- ha detto p. Spina, nell’omelia che ha preceduto l’anzidetto discorso, pronunciato a margine di un lunghissimo applauso-aveva fatto una promessa a Pietro: “ Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa . Dopo la risurrezione Gesù gli chiede una triplice dichiarazione di amore. Pietro , ricorda il suo rinnegamento e si affida al giudizio di Gesù, e Gesù gli conferma il mandato di guidare la comunità cristiana. “ Ma Gesù gli predice anche il suo martirio : ‘quando eri giovane ti vestivi da solo quando sarai vecchio, tenderai le tue mani e un altro ti porterà dove tu non vuoi’. È importante la generosità di dare la vita. Il servizio di Pietro e dei suoi successori è un servizio di amore, e tutti, ad iniziare dal Papa, siamo umili servitori. La nostra vita è servizio e non acquisizione di potere. Non è la pretesa di usare gli altri ma deve essere motivata dall’amore verso Dio e verso gli altri. Dobbiamo vivere la nostra vita come servizio , senza pretese di dominio”. A conclusione ha preso la parola il parroco, p. Giacomo Zangara, ricordando che “Cristo è l’unico eterno sacerdote e le pecore di cui parla il Vangelo, non sono di Pietro ma sono di Cristo. Noi sacerdoti custodiamo il gregge ma non siamo i padroni. Il padrone è Cristo. Auguriamo ogni bene a lei che esercita il suo ministero dell’ascolto”. Difatti, padre Spina, confessa continuamente tra casa sua e la parrocchia ed è importante riferimento spirituale per molti ennesi. In conclusione p. Giacomo ha letto il telegramma del Papa con la benedizione a P.Spina, a firma del cardinale Parolin.
Mario Antonio Filippo Pio Pagaria
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