Cerami, si consolida una cinta esterna dell’antico castello di cui s’era persa memoria

Condividi l'articolo su:

Finalizzato a mettere in sicurezza e prevenire l’instaurarsi di gravi fenomeni di dissesto, oltre all’attuale, ha preso il via un cantiere per il recupero e il consolidamento di una parte muraria, in condizione di grave degrado, dell’antico castello. L’importante intervento di contenimento fa parte di un più ampio progetto di riqualificazione della storica fortezza, a forma di leone accovacciato, monumento simbolo della cittadina ceramese.

Con il finanziamento ricevuto di 40 mila dal Ministero dell’Interno per la messa in sicurezza di edifici e manufatti facenti parte del patrimonio collettivo sarà possibile dare rapidamente attuazione al progetto concepito dall’arch. Gian Antonio Lo Guzzo.

Sotto tutela e la supervisione della Sovrintendenza dei Beni culturali ambientali di Enna, i lavori sono eseguiti dall’impresa “Ma.Ge.Co. srl” di Berna Nasca. Gli amministratori comunali esprimono soddisfazione per l’avvio alla risoluzione, sollecitata ripetutamente, di strappare al pericolo quel che resta dell’imponente ammasso roccioso che domina la meraviglia dell’abitato e la scenografia di panorami e valli, oltre l’Etna, fino al mare.

La conformazione del castello è uno dei più insigni esempi di struttura arcaica che, sfruttando la topografia del sito naturale, fa intuire il connubio esistito tra la zona scavata nella roccia e quella costruita, sì da supporre, come scrive lo storiografo Giovanni Paternò Castello, un insediamento abitato dai primi sicani. In periodo greco e romano prima, poi sotto la dominazione bizantina (550 D.C.) l’area del castello venne fortificata come roccaforte inespugnabile, adattata alle necessità belliche, tanto che gli anglo-americani la utilizzarono da avamposto nella Seconda Guerra Mondiale.

I ruderi del castello, ormai ridotti al minimo, testimoniano l’esistenza di un castello dell’epoca normanna di grande interesse storico culturale. Fu proprio in questo periodo che la cittadina ceramese, con il suo fortilizio, ebbe gloria nella famosa battaglia (detta appunto battaglia di Cerami) combattuta nel 1063, in clima pre-crociate, tra i normanni e musulmani, da cui scaturì la liberazione e consegna dell’Isola al mondo cristiano.

Le creste rocciose e i pochi frammenti murari, ancora oggi rimasti, ricordano la presenza di un complesso baronale, un tempo munito di magnifiche sale, cortili, camere da consiglio ornate da notevoli affreschi, dalla chiesa privata di S. Giorgio, di cui s’è persa ogni traccia, certamente legati alla signoria dei Principi Rosso che per lunghi anni governarono la cittadina di Cerami.

Il motivo della pressoché totale scomparsa della fortezza deve ricercarsi nei bombardamenti della Seconda guerra mondiale, a seguito di violenti terremoti, nell’usura causata dalle intemperie, nonché in un incontrollato smantellamento delle parti utilizzabili (pietre, arcate, portali, ecc.), nella disattenzione e il disinteresse generale.

Carmelo Loibiso

 


Condividi l'articolo su: