Cerami, sulla non applicazione dello stralcio parziale delle cartelle, si spacca la maggioranza in consiglio comunale

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A poco meno di quattro mesi dalle prossime elezioni (fissate il 28-29 maggio) per il rinnovo degli organi di amministrazione del comune di Cerami, spirano venti di crisi in seno alla maggioranza (lista civica “Guardiamo oltre”) che dal giugno 2018 ha sostenuto la navicella politico-gestionale guidata dal sindaco, Silvestro Chiovetta.

Le divaricazioni, i sussulti all’interno della cordata di maggioranza, composta da sette consiglieri, s’erano già avvertiti dalle dimissioni dalla carica di assessore, non da consigliere, di Michele Ermanno Schillaci.

L’ulteriore episodio, che di recente hanno scosso e messo in imbarazzo la direzione amministrativa capeggiata dal sindaco Chiovetta, è segnato dalla fuoriuscita dalla coalizione di maggioranza dei consiglieri, Michele Schillaci, Domenico Proto e Flavia Pirrello, dichiaratisi gruppo “indipendente”.

In teoria, aggregando, con i dovuti distinguo, la forza dei tre consiglieri d’opposizione (lista “Impegno comune per Cerami”) con i tre esponenti del neo formato gruppo “indipendente”, il sindaco a conti fatti (con quattro consiglieri a lui fedeli) verrebbe a perderebbe quello che, sin dall’inizio della legislatura, è stato il suo supporto di maggioranza.

Che l’aria in seno alla maggioranza sia cambiata è anche rintracciabile nella seduta del Consiglio comunale, svoltasi il 31 gennaio passato, nel corso della quale s’è discussa la proposta deliberativa, presentata dal sindaco e dall’assessore al bilancio in carica, in tema (legge 197/22) di disapplicazione dello “stralcio”, automatico agevolato (senza fare alcuna domanda), dei debiti tributari nei confronti del comune.

Lo stralcio che si propone di rifiutare –espongono vertici dell’amministrazione– oltretutto, è parziale: l’annullamento automatico riguarda solo la parte degli interessi per ritardata iscrizione al ruolo, sanzioni e interessi di mora. Il cittadino interessato che intende regolarizzare la sua posizione potrà comunque in ogni caso ottenere il medesimo risultato di non dover versare sanzioni, interessi o spese accessorie grazie alla possibilità, data dalla stessa legge, di presentare una istanza di annullamento della cartella, attraverso la “adesione agevolata” dei carichi affidati all’Agente di Riscossione, beneficiando di un periodo anche più ampio, dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022».

Chi aderisce alla “definizione agevolata” potrà versare solo l’importo dovuto a titolo di capitale e quello dovuto a titolo di rimborso spese per le eventuali procedure esecutive e per i diritti di notifica. Non saranno invece da corrispondere le somme dovute per sanzioni, interessi di mora e aggio.

Il consiglio comunale, dopo ampio dibattito è stato pertanto chiamato a decidere sul provvedimento proposto dall’amministrazione relativamente alla non adesione alla rottamazione stralcio dei tributi arretrati da riscuotere.

Come previsto dalla legge, hanno spiegato i relatori della proposta, l’amministrazione non intende aderire a questo stralcio automatico, in quanto automatismi di questo tipo creano inevitabilmente una disparità verso i cittadini che i tributi li hanno pagati e continuano a pagarli”.

La questione in argomento ha dovuto fare necessariamente i conti con i voti contrari (tre) del gruppo di minoranza e il dissenso aggiunto e manifestato dai tre consiglieri indipendenti; quattro i voti favorevoli degli esponenti eletti a comporre la forza di maggioranza, risultata nella vicenda una compagine indebolita, che non avrebbe più i numeri sufficienti a sostenere le proposte avanzate dal governo municipale, segno in qualche modo non disgiunto, come insinuano dalle opposizioni, di una sfiducia nei confronti del primo cittadino.

Carmelo Loibiso


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