In vista dell’assemblea dell’ATI (Ambito Territoriale Idrico) Enna convocata per domani 21 marzo, i Comitati Cittadini Ennesi hanno inoltrato una richiesta formale al presidente e al direttore dell’ATI per ottenere una riduzione della tariffa idrica per il periodo 2024-2029 e l’autorizzazione a partecipare all’assemblea come uditori.
La richiesta giunge in un momento cruciale, a seguito della diffida di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) che, con nota del 28 febbraio 2025, ha intimato all’ATI di deliberare entro 30 giorni sulla nuova tariffa, pena l’accoglimento automatico della proposta avanzata dal gestore privato AcquaEnna.
Nel documento firmato da Carlo Garofalo, i Comitati evidenziano come la grave crisi idrica dell’ultimo anno non sia stata causata esclusivamente dalla scarsità di precipitazioni, ma anche da carenze gestionali. Secondo i firmatari, AcquaEnna si sarebbe comportata principalmente come “commerciante all’ingrosso di acqua”, acquistando da Siciliacque S.p.A. a 0,67€/mc per poi rivenderla alle famiglie a oltre 3,00€/mc, senza adeguate strategie di diversificazione dell’approvvigionamento.
I Comitati sottolineano inoltre che i cittadini hanno dovuto sostenere costi significativi per l’installazione di serbatoi di riserva a causa dei frequenti turni di erogazione, che in alcuni periodi hanno superato la settimana di interruzione.
Tra le richieste avanzate:
- L’applicazione di una riduzione tariffaria al gestore per le inadempienze e i disservizi causati durante la crisi idrica
- Una revisione dei costi diretti e indiretti di gestione per individuare possibili risparmi
- Il congelamento degli investimenti che prevedono il cofinanziamento dell’ATI
- La rimodulazione delle fasce di consumo, ritenute alterate dall’introduzione del criterio del componente familiare
- L’equiparazione della percentuale di contribuzione agli investimenti a quella degli altri ambiti siciliani
- Un intervento presso la Regione Sicilia per dare seguito alla sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa n. 00666/2021, che ha stabilito l’eccessivo costo applicato da Siciliacque S.p.A.
I Comitati denunciano anche altre criticità come le perdite idriche (superiori al 50% nelle reti di adduzione e al 30% in quelle di distribuzione), la scarsa qualità dell’acqua erogata e l’anomala percentuale di investimenti (31%) posta a carico della tariffa rispetto ad altri ambiti territoriali.
La richiesta di partecipazione all’assemblea è stata avanzata ai sensi del Decreto Legislativo n. 201 del 2002, articolo 3.3, con la disponibilità ad adeguarsi al numero di rappresentanti stabilito dall’ATI stessa.
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