Comitato Senz’Acquaenna: “Basta vessazioni, ATI intervenga o si revochi la convenzione”

Comitato SenzAcquaEnna
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Il Comitato Senz’Acquaenna alza nuovamente la voce contro le pratiche contestate del gestore idrico, denunciando una situazione che definisce “non più tollerabile” e lanciando un ultimatum all’ATI (Ambito Territoriale Integrato) e ai sindaci del territorio.

Fatturazione contestata e pratiche illegittime

Nonostante i numerosi reclami legali presentati, Acquaenna continua secondo il Comitato a perpetrare comportamenti che causano “disagio e preoccupazione” tra i cittadini. Le principali criticità segnalate riguardano:

Misurazioni non verificate: Il gestore emetterebbe fatture basate su letture di contatori non verificate o contestate dai cittadini, una pratica che solleva dubbi sulla correttezza delle richieste di pagamento.

Importi sproporzionati: Si registrano casi di fatturazione di somme anomale, non corrispondenti ai consumi effettivi dichiarati o misurati dagli utenti.

Prescrizione violata: Particolarmente grave appare la questione delle fatture emesse per consumi risalenti a oltre due anni fa, per i quali secondo il Comitato dovrebbe essere maturata la prescrizione.

La tutela normativa per i cittadini

Il Comitato ricorda che la normativa vigente tutela i diritti dei cittadini e rassicura: “La legge dice che in pendenza di reclamo il gestore non può procedere al distacco del contatore”. Una protezione importante che dovrebbe mettere al riparo gli utenti da azioni di distacco durante le fasi di contestazione.

L’articolo 50 del RQSII (Regolamento della Qualità del Servizio Idrico Integrato) prevede inoltre specifici obblighi di risposta motivata che il gestore dovrebbe rispettare, garantendo maggiore trasparenza nelle proprie azioni.

ATI e sindaci: dopo i buoni propositi, il silenzio

Particolarmente dura la critica rivolta all’ATI e ai sindaci del territorio. Dopo l’unanimità dei consensi espressa pubblicamente il 9 giugno scorso, il Comitato denuncia un “silenzio totale” che dura da oltre un mese e mezzo.

“Aspettiamo una convocazione per discutere e risolvere queste criticità”, si legge nel comunicato, “ma a parte qualche interlocuzione per le vie brevi, nessuna notizia, se non che si sarebbero tenute riunioni del direttivo di cui si sconosce data ed esiti”.

Nel frattempo, secondo il Comitato, Acquaenna continua a “violare sistematicamente gli obblighi assunti in convenzione”, portando avanti quella che viene definita una “aggressiva campagna di richiesta delle somme non versate”.

L’ultimatum: “Revocate la convenzione”

La pazienza del Comitato sembra essere giunta al limite. “Siamo stanchi di aspettare, abbiamo percorso tutti gli itinerari istituzionali e formali”, si legge nel documento, che conclude con una domanda diretta e senza appello rivolta all’ATI: “Siete disposti a revocare la convenzione con Acquaenna, sì o no?”

Una questione che tocca il cuore del rapporto tra gestore e territorio, con l’ATI che secondo il Comitato ha “il dovere istituzionale di controllare l’esatta osservanza della convenzione” e che ora viene chiamata a prendere una posizione chiara e definitiva.

Il Comitato ribadisce il proprio impegno a “tutelare i diritti dei cittadini, garantendo che le loro voci siano ascoltate e che vengano rispettate le norme e le leggi vigenti”, in attesa di risposte concrete dalle istituzioni competenti.



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