La Regione Siciliana, attraverso l’Assessorato dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, ha concesso alla General Mining Research Italy S.r.l. il permesso di ricerca denominato “Villadoro” per l’esplorazione di sali potassici e alcalini nei territori di Sperlinga e Nicosia, in provincia di Enna.
Il decreto, firmato dal dirigente del Servizio 5 – Distretto Minerario di Caltanissetta, autorizza la società a condurre le attività di ricerca per un periodo di tre anni su un’area di circa 846 ettari. L’iter burocratico, iniziato nel 2017, ha visto il coinvolgimento di diversi enti, con la necessità di valutazioni ambientali, verifiche tecniche e amministrative prima dell’approvazione definitiva.
Il permesso, sebbene consenta l’esplorazione e l’analisi del sottosuolo, non rappresenta un titolo preferenziale per un’eventuale concessione mineraria, che richiederà procedure pubbliche di selezione. La società sarà inoltre tenuta a rispettare specifiche prescrizioni ambientali e di sicurezza, nonché a versare il canone annuo per l’uso della superficie.
I sali potassici hanno assunto notevole interesse economico in quanto il minerale è usato come fertilizzante per l’impiego in agricoltura, I concimi fosfatici accrescono la produzione dei frutti, aumentano la loro consistenza e durata. I sali potassici vengono utilizzati anche nell’industria farmaceutica e chimica per realizzare materiali plastici e resinosi.
In provincia di Enna esisteva una miniera di sali potassici a Pasquasia la cui chiusura è avvenuta repentinamente e inaspettatamente, dopo diverse vicende, il 27 luglio 1992.
L’area limitrofa all’abitato di Villadoro fu indagata per mezzi di rilievi e sondaggi minerari dal 1950 al 1980, prima dal gruppo Montecatini-Eni e poi dall’Ente Minerario Siciliano con tre permessi di ricerca denominati “Villadoro”, “Poggio Pioppo” e “Calcedonio”. I sondaggi ebbero esito positivo rilevando la presenza di corpi salini per 1.5 km e spessi dai 50 ai 250 metri.
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