Coronavirus. A Nicosia i docenti del Volta chiedono il rinvio della didattica in presenza

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Oltre 50 docenti dell’Istituto superiore Alessandro Volta di Nicosia hanno presentato una petizione alle istituzioni politiche regionali e locali, ai dirigenti della sanità e dell’istruzione ed alla dirigente scolastica dell’Istituto, con la quale richiedono la prosecuzione della didattica a distanza (DAD) e il rinvio delle lezioni in presenza previsto l’11 gennaio 2021.

Tra le richieste formulate da docenti anche il rientro a scuola in condizioni di massima sicurezza e previo espletamento di tamponi e vaccinazione di tutto il personale scolastico.

Per i docenti del Volta “i contagi e le vittime da Covid-19 sono preoccupanti e allarmanti nonostante da diversi mesi tutti prestiamo attenzione e rispettiamo le direttive sanitarie anti contagio. Al fine di contenere la pandemia abbiamo modificato le nostre abitudini di vita e le nostre esigenze lavorative”.

Nella loro richiesta i docenti sottolineano come nel Comune di Nicosia e nei comuni confinanti risulta alto il numero dei positivi e desta preoccupazione il Comune di Capizzi, dichiarato zona rossa per l’alto numero di contagi in rapporto agli abitanti.

Tutti i settori produttivi subiscono inermi gli effetti devastanti della pandemia con ingenti perdite economiche. – scrivono i docenti – Nel contesto globale di sofferenza e criticità, il comparto istruzione ha saputo fronteggiare gli effetti della pandemia continuando l’azione educativa e supportando gli alunni e le famiglie quotidianamente. Da circa due mesi lavoriamo attraverso la rivoluzionaria DAD che ci ha consentito la prosecuzione dei programmi scolastici e il costante contatto sia pur virtuale con gli alunni.

Sono stati raggiunti ottimi risultati in termini di partecipazione alle lezioni, svolgimento del programma, riduzione dell’assenteismo che si sono tradotti nell’attuazione e valorizzazione dell’istruzione quale principio di rango costituzionale. L’uso degli strumenti informatici e dei software specifici professionalizzanti ha determinato un maggiore interesse degli alunni ai contenuti disciplinari con il raggiungimento degli obiettivi dell’apprendimento”.

Con questi risultati i docenti non sono soddisfatti delle proposte future per la didattica “La frequenza alternata al 50%, in verticale o in orizzontale, con giorni in presenza e giorni a distanza oppure con metà classe in presenze e l’altra parte a distanza, proposta quale alternativa alla DAD, riteniamo che danneggi gli alunni nel raggiungimento degli obiettivi.

Questa modalità proposta è fonte di ansie e preoccupazioni per le famiglie a causa del rischio di contagi che diventerebbe inevitabile per la naturale predisposizione dei ragazzi al contatto.

La prosecuzione della DAD impedirà la concentrazione di studenti e personale nei locali scolastici, sui mezzi di trasporto e nei luoghi di ristoro al chiuso, quali bar e paninerie che risulterebbero particolarmente affollati per la stagione invernale e per l’alto numero di pendolari.

Circa 300 alunni e diversi operatori scolastici fuorisede, quotidianamente raggiungono gli istituti scolastici di Nicosia provenienti dai comuni di Capizzi, Cerami, Sperlinga e Leonforte utilizzando pullman dedicati o di linea che, in aggiunta agli studenti del luogo, rappresentano una cospicua percentuale di popolazione veicolo di contagio”.

In conclusione i docenti ritengono che il rientro in queste condizioni “sia pregiudiziale la tutela della salute e la prevenzione del rischio contagio degli operatori scolastici, degli alunni e dei familiari”.

 


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