Coronavirus. A Nicosia i tre consiglieri comunali Giacobbe, Spedale e Scavuzzo propongono che le attività chiuse per il covid-19 non debbano pagare le tasse

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Con l’emergenza coronavirus ed i conseguenti provvedimenti governativi e regionali, molti commercianti e artigiani sono stati costretti a chiudere le loro imprese da oltre un mese, con la prospettiva che questa condizione negativa si protrarrà sicuramente fino al 3 maggio e con il rischio di ulteriori proroghe di sospensione delle attività, se il diffondersi dell’epidemia non dovesse arrestarsi in modo risolutivo.

E’ la preoccupazione dei tre consiglieri comunali di minoranza, Giacobbe, Spedale e Scavuzzo, che, raccogliendo le istanze delle forze produttive locali, propongono all’amministrazione comunale e al presidente del consiglio di Nicosia la predisposizione degli atti necessari affinché  venga deliberata al più presto la sospensione e la conseguente riduzione dall’importo annuo della TARI, della TASI e della TOSAP, per il periodo di chiusura, a quegli imprenditori le cui attività sono state fermate a seguito dei provvedimenti restrittivi adottati per il contenimento del diffondersi dell’epidemia da covid-19.

Nella stessa proposta i tre consiglieri comunali chiedono che per la copertura finanziaria dei provvedimenti si utilizzino le somme non spese dal Comune di Nicosia per la mancata erogazione, in questo periodo, di alcuni servizi, quali la mensa scolastica, il trasporto alunni, il trasporto urbano.

 


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