Coronavirus. Il segretario Uil-Fpl Enna, Giuseppe Adamo, interviene sulla situazione in provincia delle postazioni del 118

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A nulla sono valse le tante note inviate dalla Segreteria Regionale della UIL FPL ai vertici della SEUS 118, al fine di monitorare con attenzione l’impiego del personale dipendente della stessa Azienda e del personale proveniente dalle Asp, per la copertura dei turni nelle postazioni medicalizzate. 

Lo dimostra il fatto che ad Enna e Regalbuto, in particolare nelle postazioni denominate ECHO 2 ed ECHO 12, il personale della SEUS si è ritrovato ad effettuare dei turni con degli infermieri, che, all’interno dei rispettivi ospedali di provenienza, sono in servizio in reparti posti in prima linea alla lotta contro il COVID-19 (Pronto Soccorso, Malattie Infettive, Rianimazione nonché reparti dedicati al COVID).

Parrebbe, infatti, che alcuni infermieri e qualche medico della cosiddetta Medicina convenzionata, operanti sulle ambulanze della SEUS, siano risultati positivi al tampone. Sembrerebbe, inoltre, che i risultati siano arrivati con alcuni giorni di ritardo e non si sa, quindi, se il contagio abbia potuto interessare degli autisti soccorritori.

Giorni fa, avevo personalmente contattato telefonicamente il Responsabile della Sicurezza – Prevenzione e Protezione in merito al fatto che in alcune postazioni della provincia c’erano delle difficoltà ed ero stato rassicurato che era intenzione della SEUS, su disposizione assessoriale, sottoporre tutto il personale al tampone ma, ad oggi, credo che i tamponi siano stati effettuati su uno sparuto numero di autisti soccorritori.

Si rischia, come noi tutti sappiamo, che, se il personale viene posto in quarantena, alcune postazioni potrebbero rimanere chiuse ed il personale autista soccorritore essere sottoposto a turni anche di 24 ore e ciò non è possibile. 

Quanto successo ad Enna manifesta delle deficienze organizzative, che non ci aspettavamo da chi è preposto (Centrale Operativa) alla corretta utilizzazione del personale sia della SEUS che dell’ASP. Sarebbe stato auspicabile, per esempio, non avvalersi momentaneamente degli infermieri e dei medici sulle medicalizzate, soprattutto quelli posti in servizi a diretto contatto con “l’incognita COVID-19”, senza il preventivo tampone e relativi esiti.

Ci chiediamo, come mai il personale non sia stato sottoposto al tampone nonostante sul piano nazionale e regionale vi sia una precisa indicazione degli Organi di Governo. Per deficienza territoriale o perché, terra dimenticata, non ci sono i reagenti? Qualunque siano state le difficoltà c’è una manchevolezza e ciò non può essere subita. Ovviamente la stessa cosa vale per il personale dell’ASP, il quale ha lamentato più volte questa inadempienza. 

Non vorremmo pensare che si possa aprire una fase di contagio fra gli operatori così come avvenuto all’interno dell’OASI di Troina. A tutto il personale va un sentito ringraziamento in quanto, nonostante le difficoltà di cui siamo a conoscenza, continua ad erogare un servizio di grande rilevanza sociale. 

Chi è deputato alla governance del problema si assuma tutte le responsabilità e non abbassi la guardia, dotando il personale dei DPI concordati sul piano regionale, tra l’Azienda ed i sindacati, mettendo in atto momenti organizzativi che non pongano in sofferenza chi opera per garantire la nostra salute dall’attacco del nemico invisibile.

Cogliamo l’occasione per ringraziare pubblicamente il personale sanitario dell’ASP di Enna per il grande senso di responsabilità e per la grande professionalità messa in atto.

Mentre noi scriviamo, però, continuano ad aumentare i casi di positività“.

Giuseppe Adamo – segretario generale Uil Fpl Enna 

 


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