Coronavirus. Mdt scrive alle autorità civili e sanitarie: “Per favore fate in fretta e non dimenticatevi di noi!”

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Il 7 aprile ricorre la giornata mondiale della salute, istituita nel 1950, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, per sensibilizzare tutti i popoli sull’importanza del diritto alla salute.

Con questa premessa il Movimento per la Difesa dei Territori, presieduto da Fabio Bruno, scrive una lettera aperta a tutte le autorità civili e sanitarie, locali, regionali e nazionali, coinvolte in queste settimane nell’emergenza coronavirus.

“Apprendiamo dalla stampa dell’impegno profuso della Regione Sicilia per l’approvvigionamento degli indispensabili e introvabili dispositivi di protezione individuale di cui dotare gli ospedali della Regione, e anche della distribuzione dei ventilatori polmonari in corso da parte della Protezione Civile. Leggiamo anche che si sta cercando di incrementare le capacità diagnostiche mediante l’impiego di nuovi laboratori ma anche investendo in metodologie diverse, quali test rapidi e test sierologici.

Ecco abbiamo una sola richiesta, per favore fate in fretta e non dimenticatevi di noi!

La provincia di Enna è la terza in Sicilia per numero di casi positivi al COVID-19, la prima in assoluto considerando le percentuali degli abitanti. Dato questo sicuramente in difetto e probabilmente in ritardo di almeno una settimana, considerando il numero irrisorio di tamponi effettuati in provincia di Enna e le tempistiche di settimane per ottenerne il risultato. Siamo a conoscenza delle difficoltà delle scorse settimane per ottenere in Sicilia i reagenti per analizzare i tamponi, siamo a conoscenza del carico di lavoro esagerato a cui sono sottoposti tutti i laboratori d’analisi autorizzati, ma ciò ad esempio non giustifica la decisione dell’Assessorato alla Salute di svincolare dalla quarantena tutti coloro che sono rientrati in Sicilia dopo il 14 marzo, con una mera autocertificazione di buono stato in salute, senza dover attendere il risultato dei tamponi, come inizialmente stipulato. È infatti ormai risaputo che fino al novanta percento dei soggetti positivi al COVID-19 potrebbero essere completamente asintomatici (ovvero i casi reali sono 10 volte i casi certificati), cosa che non preclude la possibilità che il virus trasmesso da un asintomatico possa anche diventare letale per il contagiato e che comunque farebbe impennare ulteriormente i contagi.

Grazie al contributo dei cittadini, delle associazioni, della Curia e delle amministrazioni del circondario afferente al Basilotta, che hanno donato circa sessanta mila euro, e grazie all’impegno dell’amministrazione dell’ASP4 Enna, ma soprattutto grazie all’impegno del primario, dei medici e di tutto il personale del reparto, oggi il Basilotta di Nicosia può vantare un reparto di Terapia Intensiva che potrebbe coadiuvare l’Umberto I di Enna nel fronteggiare l’emergenza sanitaria, soprattutto se la Protezione Civile ci aiutasse ad acquistare due nuovi ventilatori polmonari.

Inoltre il laboratorio analisi potrebbe svolgere un ruolo fondamentale per velocizzare ed aumentare le capacità diagnostiche nella provincia di Enna, sia mediante l’analisi molecolare dei tamponi, una volta fornito del macchinario preposto per eseguire l’analisi, sia mediante l’utilizzo dei nuovi test sierologici. Da non trascurare la prossimità del nostro nosocomio alle aree più colpite dal virus in Sicilia, le città di Troina e Agira.

Diciamoci la verità, al momento dopo circa un mese dall’inizio dell’isolamento e confortati dai primi segnali di rallentamento dei contagi giornalieri, ci stiamo rilassando un po’, soprattutto in Sicilia dove per fortuna l’ondata epidemica, essendo arrivata dopo le misure di contenimento, non ha raggiunto i livelli estremi purtroppo riscontrati nelle Regioni del Nord (cosa che avrebbe letteralmente fatto tracimare il sistema sanitario regionale, con percentuali di mortalità di gran lunga maggiori di quelle riportate nelle molto meglio attrezzate Regioni del Nord). È un meccanismo di difesa psicologica, stiamo esorcizzando il problema, ma proprio ora non possiamo assolutamente abbassare la guardia, per evitare una seconda ondata che avrebbe portata ancora più grave.

Se è vero che i numeri dell’epidemia in Sicilia sono, ad oggi, tutto sommato contenuti, è anche vero che la percentuale di popolazione ormai immunizzata al virus è irrisoria, quindi proprio in Sicilia è ancora più importante riuscire a identificare in maniera rapida le persone positive e quelle che sono ancora soggette al rischio, in particolare nei punti caldi quali gli ospedali (soprattutto quelli non COVID) che avrebbero bisogno di test rapidi direttamente all’ammissione, per accertare che i pazienti siano affetti o meno da COVID-19.

Sicuri che sia finita l’epoca dei tagli indiscriminati alla sanità, auspichiamo che si continui ad investire su TUTTI i Presidi Ospedalieri di Base della nostra Regione, attivando tutte le procedure d’emergenza per il reperimento del personale, facendo partire subito i concorsi e utilizzando tutte le possibili strategie per rimpinguare definitivamente il personale. Si vis pacem para bellum!

Con grande apprezzamento per lo sforzo immane che state portando avanti, certi di vostro riscontro porgiamo i nostri saluti”.

 


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