Crisi al Comune di Nicosia, PD e “Liberi e Uniti” pongono l’attenzione sulla stanchezza del sindaco e la povertà dell’azione amministrativa

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Nel consiglio comunale del 22 febbraio scorso, dopo la votazione che ha sancito la elezione a presidente di Maria Letizia D’Amico, si sono evidenziate in modo palese la stanchezza del sindaco e la sua difficoltà a gestire un momento difficile e di crisi in cui si è venuta a trovare la sua maggioranza consiliare. – Affermano in una nota congiunta i consiglieri comunali di Liberi e Uniti e il circolo PD di Nicosia e Villadoro. Il presidente del consiglio comunale è stato eletto con i cinque voti della minoranza e con i quattro voti dei consiglieri di maggioranza che hanno dissentito dalla imposizione di votare un’altra candidata.  Una situazione che spesso appartiene alla normale dinamica politica, ma che nel caso specifico ha determinato una reazione scomposta da parte del sindaco, il quale prima, preso dallo sconforto di non avere più una maggioranza al suo seguito, ha dichiarato di valutare la opportunità di dimettersi, cosa che poi ha fatto formalmente il giorno dopo e poi ha contribuito a provocare la bagarre che ha portato alla interruzione della seduta consiliare.

Siamo in presenza, quindi, di un’amministrazione allo sbando, la quale da circa un anno ormai presenta forti lacerazioni all’interno. – Continuano nella loro nota i consiglieri di minoranza Li Volsi, Messina, Scavuzzo e Spedale – Alle elezioni regionali del 25 settembre scorso due assessori, tra cui la vicesindaca, candidata dal sindaco con il partito dell’Autonomia, si sono presentati in due liste contrapposte, con conseguenti flop elettorale per entrambi e ritiro delle deleghe all’assessore all’agricoltura da parte del sindaco. Diversi consiglieri di maggioranza registrano assenze ripetute durante le sedute consiliari e su diversi argomenti, che hanno riguardato problemi importanti per la nostra città, la minoranza consiliare, per senso di responsabilità, si è fatto carico di garantire il numero legale e l’approvazione dei punti posti all’ordine del giorno. Lo stesso senso di responsabilità caratterizzerà sicuramente la condotta della minoranza fino alla conclusione della legislatura e ciò nella visione della politica come servizio per il bene comune e per i cittadini. L’amministrazione ha fatto registrare la sua assenza e la sua distrazione sia rispetto ai problemi che hanno riguardato la gestione della Casa di Riposo “Barone Di Falco”, con il conseguente mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti, sia rispetto all’accorpamento dell’Istituto “A. Volta”, per il quale, permanendo le legittime motivazioni, si sta ricorrendo al TAR, grazie all’ intervento unanime del consiglio comunale e alla richiesta di tutto il personale della scuola.  Per non parlare dell’assenza totale di una progettualità che potrebbe permettere un rilancio dell’economia nel nostro territorio grazie ai fondi della programmazione regionale e comunitaria 2021/27 e del PNRR. Ogni tanto si inaugura qualche opera realizzata solo con fondi comunali, ormai quasi del tutto esauriti, anche se poi non si mette in funzione. 

Il sindaco dal suo fortino Facebook parla di tradimenti e tentativo da parte del consiglio di tenerlo in ostaggio, ma non si comprende in che modo.

I consiglieri comunali, invece, hanno esercitato una loro prerogativa, eleggendo presidente del consiglio uno di loro, ritenuto il più idoneo. I cinque consiglieri di minoranza hanno fatto la loro valutazione politica come forza di opposizione, i quattro consiglieri di maggioranza hanno fatto una scelta di libertà e anche di coraggio, considerato che uno di loro ricopriva anche la carica di assessore, che sicuramente il sindaco gli avrebbe revocato, così come puntualmente ha fatto il giorno dopo la votazione in consiglio comunale”. Infine, concludono la loro valutazione politica.

“Riteniamo, pertanto, che in questo momento, particolarmente difficile dal punto di vista economico e sociale, con la crisi demografica che colpisce la nostra città sempre di più, con i gravi  problemi che incombono (difesa dei servizi sanitari, riapertura uffici giudiziari, completamento Nord-Sud, valorizzazione zone interne, aggiornamento PRG, ecc.) e che devono essere affrontati con rapidità e grande energia, la nostra comunità ha bisogno di un governo cittadino saldo, attento e dotato di forte energia.

Se il sindaco ritiene di non essere più in grado di svolgere il lavoro impegnativo che il suo ruolo richiede, non ritiri le sue dimissioni da qui al 15 marzo e dia la possibilità ai cittadini di andare al voto il 28 e 29 maggio prossimi per scegliere una amministrazione e un consiglio all’altezza degli impegni da affrontare nell’attuale momento”.



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