La crisi idrica che sta colpendo i comuni dell’Ennese serviti dalla diga Ancipa ha raggiunto livelli insostenibili. L’invaso è ormai quasi prosciugato, e la promessa di destinare una quota d’acqua esclusiva ai cinque comuni Ancipa-dipendenti – Nicosia, Troina, Cerami, Gagliano e Sperlinga – non è stata rispettata.
Per protestare contro questa grave situazione, i sindaci di Cerami, Gagliano, Nicosia e Troina, accompagnati dall’onorevole Fabio Venezia, hanno simbolicamente occupato la sede regionale della Protezione Civile a Palermo nella mattina del 28 novembre. Durante l’azione, i rappresentanti locali si sono legati con catene per sottolineare la drammaticità della crisi e il loro senso di impotenza di fronte alle istituzioni competenti.
I sindaci hanno diffidato formalmente il Dipartimento regionale della Protezione Civile, l’Autorità di Bacino, Acquaenna, Siciliacque e l’ATI di Enna a intervenire immediatamente. Chiedono la sospensione della fornitura idrica dalla diga Ancipa verso enti e consorzi non legati ai cinque comuni interessati, rispettando quanto stabilito dalla Cabina di Regia.
Secondo i primi cittadini, gli enti responsabili avrebbero dovuto vigilare e garantire la corretta applicazione delle disposizioni ufficiali. L’omessa attuazione di misure per preservare le risorse idriche, o per creare infrastrutture alternative, aggrava la situazione, rischiando di compromettere del tutto l’approvvigionamento idrico per i comuni Ancipa-dipendenti. Qualora non vengano prese azioni immediate, i sindaci minacciano di procedere per vie legali, denunciando la possibile interruzione di un servizio pubblico essenziale.
La protesta rappresenta un appello disperato, ma anche un segnale forte per le istituzioni regionali, chiamate a risolvere una crisi che rischia di compromettere la vita quotidiana di migliaia di cittadini.
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