Tra la fine del 2019 e la prima parte del 2020 si è parlato spesso di lavoro agile. Di che cosa si tratta precisamente? In principio ci fu il telelavoro. Consisteva nella possibilità di effettuare da casa il proprio lavoro. Spesso era una attività collegata o affine ai contact center, call center outbound e attività affini. Anche i programmatori informatici, chi creava software e si occupava di questo tipo di servizi aveva la possibilità e la comodità di gestire, il più delle volte, il lavoro direttamente da casa. Nasceva così l’idea di smart working, grazie a società all’avanguardia come Apple o Virgin, con il famoso proclama di Richard Branson, il quale sosteneva già tempo fa, come non si potesse valutare l’operato di un impiegato il base al monte ore e al lavoro svolto in ufficio.
Nasceva quindi una nuova concezione di flessibilità e di lavoro gestito in modo personale e privato. Naturalmente questo tipo di concetto era valido solo per determinati ambiti professionali, visto che un lavoro svolto in ambito di terziario, seppur avanzato, veniva ancora concepito attraverso lo svolgimento nella sede operativa di competenza. Le cose celermente sono cambiate nel giro di pochi anni. Oggi andiamo incontro a una nuova rivoluzione digitale, in parte necessaria, in parte voluta. La nuova frontiera di lavoro agile si chiama proprio SmartRoom. In che cosa consiste? In pratica è una stanza di hotel accessoriata finalizzata a svolgere la propria attività e mansione professionale, lontano dal caos domestico.
Per molti di noi si tratta di un qualcosa di concreto e già auspicabile, per una nuova frontiera del mondo lavorativo a distanza. Il 2020 è stato caratterizzato da un’emergenza sanitaria senza precedenti, motivo per cui il concetto di smart working e di tele lavoro a distanza ha preso piede in diversi ambiti. Questo dovrebbe essere il trend sia per la conclusione di questo anno, ma maggiormente per la programmazione e la gestione del 2021. Il prossimo anno che entrerà tra poco più di un bimestre, partirà in effetti con soluzione di questo tipo.
Abbiamo già visto come l’intrattenimento si sta ormai orientando verso le modalità e le soluzioni online. Pensiamo ad esempio all’offerta legata agli audiovisivi, come serie tv e cinema. Dopo il semi flop del film di Christopher Nolan, Tenet, che non per ragioni qualitative ha incassato meno del previsto, la Warner ha deciso di rimandare alla fine del 2021 le più importanti uscite. Le case di produzione cinematografiche stanno pensando quindi di portare alcuni film direttamente nelle case degli spettatori, attraverso Netflix, Prime Video, Disney Plus e così via.
Lo stesso tipo di logica che già da diverso tempo ha reso il circuito del gioco online più virtuoso e fruibile rispetto al gioco di tipo fisico dei casinò live. Lo indicano soprattutto i dati legati all’ultimo biennio, dove possiamo riscontrare una crescita esponenziale per il settore dei casinò online e per il ritorno delle poker room; in buona sostanza tutte quelle attrattive che possono essere sviluppate e praticate direttamente da un dispositivo mobile come uno smartphone o un tablet. Il circuito del gioco digitale, a differenza di quello di tipo fisico, ha incrementato le sue entrate durante il 2020, con la sola eccezione del betting online, il quale ha invece risentito del particolare momento storico che stiamo attraversando.
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