Davide Pirrera Rosso di Cerami chiarisce importanti aspetti sulla questione dinastica dei discendenti della sua casata

Condividi l'articolo su:

Ci è giunta in redazione una mail scritta da Davide Pirrera Rosso di Cerami della casata dei Rosso di Cerami, che ha sede oggi ad Enna. Una e-mail ufficiale che è stata inviata anche al Comune di Cerami con dei chiarimenti importanti sulla questione dinastica dei discendenti dei Rosso di Cerami. Alla biblioteca di Cerami è stato inoltrato un congruo numero di documenti in copia autenticata che vanno dal XV secolo ad oggi che metteranno un punto alla diatriba storica.

Davide Pirrera Rosso di Cerami

Con grande rammarico abbiamo avuto modo di notare che nel comune di Cerami, a cui siamo legati  da questioni storiche e culturali, si susseguono  episodi di gravi errori storici e informativi, innanzitutto nei confronti della cittadinanza e poi di tutti coloro che, esperti di storia araldica e di dinastie nobiliari, vedono in questi passi falsi un decadimento della natura stessa di un evento culturale che deve necessariamente essere fondato su reali fatti storici.

Nonostante continui ad esserci qualcuno che ama la popolarità, adesso i membri della casa dinastica dei Rosso di Cerami, tra l’altro  primi possessori del castello di Sperlinga, hanno la necessità di chiarire una volta per tutte che i membri della famiglia Rosso di Cerami  risiedono ad Enna. Vorrei portare a conoscenza di tutta la cittadinanza, che ha sempre avuto a cuore la storia della città, che ad oggi, ad Enna sorge nei pressi del Lago di Pergusa il Baglio nobiliare dei Rosso di Cerami di cui sono ancora proprietari, oggi anche  azienda didattica ufficiale della Regione Siciliana sotto il nome “Feudo Rosso di Cerami”;  nel contempo intorno si estende la riserva agrovenatoria regionale denominata “Cugno della Pece” di proprietà dello scrivente.

Se il possesso di questa struttura dei Rosso può non essere abbastanza per qualche sedicente storico, la biblioteca di famiglia (a disposizione di tutti) consiste in più di 300 testamenti e documenti originali della famiglia Rosso di Cerami che vanno dal XV secolo al XX secolo (non reperiti in archivio di Stato o biblioteca ma ancora in possesso dello scrivente).

Se questo ancora non appaga qualcuno, ho provveduto a depositare a titolo gratuito presso la biblioteca comunale di Cerami i seguenti documenti in copia autenticata:

Patente di nobilità firmata da Vittorio Emanuele III re d’Italia che conferma il titolo di barone di Cerami a Carlo III Rosso (1862-1952) bisnonno di mia madre (solo questo documento firmato dal Re basterebbe per mettere un punto all’argomento);

Decreto del Ministro dell’Interno della Repubblica Italiana, datato 2/11/2010, che autorizza lo scrivente a fregiarsi ufficialmente del cognome Rosso;  inoltre secondo i dettami della Successibilità Siciliana (s.s.), ha il diritto di trasmettere ai propri discendenti la continuità del Casato, il Titolo e l’Arma, essendo la madre Emilia la primogenita , in assenza di eredi maschi.

15  copie di documenti risalenti ai  secoli XV, XVI, XVII, XVIII, XIX, e XX   ( Elenco specifica argomento a fondo pagina).  Ed inoltre i volumi :

1) “Le Stanze di Carrangiara” che tratta del Feudo e del baglio cinquecentesco dei Rosso di Cerami pubblicato da mia madre Emilia Maria Luisa Rosso di Cerami ed edito da “La Moderna” di Enna, presentato nel mese di gennaio 2019 presso la seicentesca chiesa rurale del “Feudo Rosso di Cerami” di c/da Carrangiara in Enna.

2) “ Carlo III Rosso, barone di Cerami e i suoi anni” pubblicato da Paolo Di Marco e Mario Messina, edito da “La Moderna” di Enna e presentato, dopo ampia pubblicità, al circolo biblioteca degli autori ennesi Hennaion, alla presenza del Sindaco di Enna Maurizio Di Pietro ed altre autorità.

Purtroppo in entrambi gli eventi, pur se pubblicizzati, nessuno proveniente dalla città di Cerami era  presente.

Famiglie dei miei cugini più stretti come quelli dei Grimaldi di Terresena di cui era marchesa mia bisnonna,  dei Grimaldi di Geracello e dei conti d’Ayala di cui era contessa la mia trisnonna e della madre, principessa  Alliata di Villafranca ( per non parlare dei componenti delle famiglie nobili che nei secoli hanno incrociato i  loro destini con i Rosso di Cerami, tra cui i Trigona, i Ventimiglia, i Bracconeri, i Li Destri, i Leto e i  Valguarnera),  per alto profilo culturale non  avrebbero raccolto questa provocazione, ma io ho sentito il  dovere di fare sapere ai ceramesi che prima di invitare chicchessia e osannarlo,  verifichino attentamente la  vera discendenza nobiliare, con documenti alla mano, quanto meno importanti come quelli forniti da me  alla biblioteca.

Mi meraviglio infine di come alcuni organizzatori, venuti nella mia residenza di casa Rosso, abbiano potuto asserire che per decenni ci sia stato disinteresse della famiglia, quando sono venuto personalmente più volte (e….ironia o caso della sorte circa 5 anni fa ho donato una tela di  San Michele Arcangelo alla confraternita di San Michele Arcangelo, oggi esposta, per chi non lo sapesse, all’interno della Abbazia di San Benedetto a Cerami, con il mio nome impresso sulla cornice).

Ho anche avuto il piacere di avere nella mia struttura antica la delegazione ufficiale della FIDAPA di Cerami che mi ha dato modo di conoscere delle persone squisite, di grande cultura e vivo interesse a cui ho spiegato e mostrato i beni e le strutture della famiglia e del quale evento custodisco ancora con grande piacere le foto di gruppo.

​Con questo dichiaro infine la mia volontà di non entrare mai più nell’argomento poichè non solo bastano e  avanzano i preziosissimi documenti in copia autenticata forniti alla biblioteca, ma  invito in futuro non commettere errori, consultare prove certe, e soprattutto sapere che i Rosso di Cerami esistono in linea diretta e con lo stesso cognome inalterato e supportato da documenti consultabili previa preventiva richiesta inoltrata al sottoscritto”.

 Elenco argomento documenti in ordine cronologico  (di ogni documento viene prodotto il frontespizio) :

  1. Anno 1416 – Privilegi feudali Damiano Rosso e Mirabella del Fiume della Mendola.
  2. Anno 1530 – Regnando Carlo Imperatore e Giovanna sua madre, enfiteusi Rosso – Curia Apostolica.
  3. Anno 1629 – Capitoli matrimoniali Don Diego Rosso di Claro e Caterina della città di Catania con donna A. Carnazza.
  4. Anno 1694 – Testamento Rosso-Bracconeri.
  5. Anno 1697 – Supplica ai Giurati di donna Eufresina Rosso Leto.
  6. Anno 1713 – Donazioni del nobile don Antonio Rosso.
  7. Anno 1772 – Dote monacatura Rosso – Varisano.
  8. Anno 1782 – Ordinazione di don Antonio Rosso da parte di don Francesco Paternò Castello.
  9. Anno 1789 – Don Franco Rosso dona un Palio di marmo per la chiesa di S. Maria dell’Aspetto a Palermo.
  10. Albero genealogico da Enrico Rosso fu don Claro ( sec. XVI).
  11. Privilegi per don Enrico Rosso, barone Cerami e Xirumi ( sec. XVIII).
  12. Anno 1842 –  Istanza donna Virginia Rosso.
  13. Anno 1929 –  Il Ministero Pubblica istruzione nomina Carlo III Rosso di Cerami membro Commissione Antichità.
  14. Anno 1931 –  Il Prefetto di Enna nomina vice console di Spagna il Barone Carlo Rosso di Cerami.
  15. Anno 1931 –  Il Municipio di Enna invia note relative alla scuola rurale di c/da Carrangiara al b.ne Carlo Rosso di Cerami.

Davide Pirrera Rosso di Cerami


Condividi l'articolo su: