Gli uffici di piazza Ignazio Florio, diretti da Maurizio Croce, hanno infatti aggiudicato la gara per consolidare l’imponente costone roccioso sul quale poggia una parte dell’abitato. Lì, in quelle case che si affacciano su un’ampia vallata e che sono dislocate tra via Longobardi e via San Matteo, vivono almeno centocinquanta persone. Comprensibile, quindi, che l’accentuata instabilità delle pareti rocciose sottostanti, in una zona ad alto rischio sismico, abbia rappresentato fino ad oggi un motivo di forte apprensione.
Nel 1985 una frana trascinò giù parte dello storico piazzale su cui sorge l’antica chiesa intitolata a San Pietro, con la Torre Normanna che funge da campanile. Tutta l’area restò chiusa fino a quando – nel 2019 – alcuni lavori eseguiti dall’amministrazione comunale consentirono di riaprirla parzialmente. Un’operazione di recupero forzatamente rimasta a metà proprio a causa dei permanenti dissesti del versante sui quali, adesso, si sta finalmente per intervenire.
A eseguire le opere sulle rocce che spaziano per circa ottocento metri, sarà l’impresa friulana Sioss: nove mesi al massimo per disinnescare il pericolo rimasto per tanto tempo in agguato e riportare l’intera zona soprastante al suo aspetto originario.
Redazione TeleNicosia.it fondata nel luglio del 2013. La testata è iscritta al Tribunale di Nicosia al n° 2/2013.
