Domenica 6 marzo è stato ricordato a Nicosia il centenario della morte del poeta Carmelo La Giglia – VIDEO

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Domenica 6 marzo 2022 sono stati ricordati a Nicosia i 100 anni della morte del poeta Carmelo La Giglia. L’Ecomuseo Petra D’Asgotto e il Comune di Nicosia hanno organizzato per l’occasione una serie di eventi.

Dalle 9 di mattina fino alle 13 nell’androne del palazzo comunale è stato organizzato a cura della Poste Italiane un annullo filatelico con cartolina e folder a tiratura limitata. L’iniziativa ha ottenuto un buon successo.

In mattinata il sindaco di Nicosia, Luigi Bonelli con la presidente dell’Ecomuseo Petra D’Asgotto, Pina La Giusa, hanno deposto una corona di fiori sulla tomba di Carmelo La Giglia presso il Cimitero monumentale di Nicosia. La lapide della sua tomba reca un epitaffio in dialetto galloitalico che, secondo la tradizione, dettò egli stesso.

In serata, alle ore 20, presso il cine-teatro Cannata con ingresso gratuito, il pubblico ha assistito alla biografia recitata di Carmelo La Giglia, curata da Elena Costa, Giovanni D’Urso e dalla compagnia teatrale Amattori, la serata è stata presentata da Fernando D’Amico.

Carmelo La Giglia nacque a Nicosia il 15 maggio 1862 nel quartiere di S. Nicolò, in via S. Croce. Il padre era fabbro. Compì gli studi a Catania ed esercitò la professione di farmacista a Nicosia in via Fratelli Testa nell’attuale numero civico 51. La sua casa era in Chiasso Rotondo (oggi piazzetta Carmelo La Giglia), dove visse scapolo assieme alla sorella fino alla sua morte avvenuta il 6 marzo 1922, a 59 anni, per una cancrena ad una gamba. Carmelo La Giglia viene ricordato soprattutto come un valente poeta, il massimo cultore della lingua gallo-italica nicosiana. La Giglia fu anche un fotografo, così come ha ricordato in alcune locandine esposte nell’androne comunale e al cinema Cannata, il collezionista Giuseppe Raspanti. I primi scatti realizzati a Nicosia di monumenti, strade palazzi e panorami risalgono alle sue foto scattate tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Scrisse due raccolte di poesie in galloitalico: Musa Vernacola (1908) e Frizzi e Carezze (1911). Tra le due raccolte, nel 1909, fu pubblicato l’opuscolo “O terremoto”. In punto di morte La Giglia espresse la volontà che le sue carte fossero donate alla Biblioteca Comunale di Nicosia.

 


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