Da diversi anni a questa parte lo svapo ha conquistato le preferenze di milioni di italiani, costituendo a pieno titolo una scelta più consapevole per tutti coloro che hanno deciso di abbandonare il tabacco tradizionale.
Con oltre 1,4 milioni di consumatori nel nostro Paese e un mercato che vale 469 milioni di euro, la comunità degli svapatori continua a crescere costantemente e i rivenditori specializzati come https://www.svapostore.net/ riescono oggi a offrire una vasta gamma di prodotti per soddisfare le esigenze di ogni appassionato, dalle sigarette elettroniche ricaricabili ai dispositivi monouso più pratici e immediati.
Tuttavia, con la crescita del fenomeno emerge una responsabilità importante, di cui oggi vogliamo parlare: il corretto smaltimento dei dispositivi elettronici.
Come ogni prodotto tecnologico, infatti, anche le sigarette elettroniche hanno un ciclo di vita che termina con la necessità di essere smaltite nel rispetto dell’ambiente e della normativa italiana. Ma come fare? E che cosa dice la legge?
Proviamo a riassumere l’attuale stato dell’arte.
Come sono inquadrate le sigarette elettroniche secondo la legge
Le sigarette elettroniche, sia ricaricabili che monouso, sono classificabili come dispositivi tecnologici composti da batterie agli ioni di litio, circuiti elettronici, serbatoi e componenti in plastica e metallo. Una composizione che conduce il legislatore a classificarle automaticamente come RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), una categoria speciale di rifiuti che richiede procedure di smaltimento specifiche.
Il rifiuto è tuttavia molto prezioso. La batteria al litio, infatti, rappresenta in questo ambito il componente più prezioso: ogni dispositivo contiene circa 0,6 grammi di litio, un materiale raro e prezioso che può essere completamente recuperato e riutilizzato.
Considerando i milioni di dispositivi in circolazione, si stima che nel nostro Paese circolino almeno 4 tonnellate di litio proveniente dalle sigarette elettroniche, una quantità sufficiente per produrre circa 300 batterie per auto elettriche!
Dove e come smaltire correttamente
Secondo la normativa italiana, il legislatore è piuttosto chiaro: le sigarette elettroniche appartengono al raggruppamento R4 dei RAEE e devono pertanto essere conferite negli appositi punti di raccolta. Gli svapatori responsabili hanno diverse opzioni a disposizione per un corretto smaltimento.
Una di queste sono le isole ecologiche comunali, che rappresentano probabilmente la soluzione più immediata. Ogni Comune italiano dispone di questi centri di raccolta dove i cittadini possono conferire gratuitamente i propri RAEE, comprese le sigarette elettroniche esauste. Il personale specializzato si occuperà poi dell’avvio al riciclaggio.
Un’alternativa comoda è rappresentata dai negozi di elettronica con superficie superiore ai 400 metri quadrati, che per legge devono ritirare gratuitamente i piccoli RAEE senza obbligo di acquisto. Molti di questi punti vendita dispongono di appositi contenitori per la raccolta.
I rischi dello smaltimento scorretto
Al contrario, gettare le sigarette elettroniche nei rifiuti domestici non è solo illegale, ma anche pericoloso.
Le batterie al litio, se danneggiate durante il processo di smaltimento tradizionale, possono infatti provocare incendi nei veicoli per la raccolta rifiuti e nelle discariche. Basti considerare che, secondo le ultime stime, nel Regno Unito si calcola che il 48% degli incendi legati ai rifiuti sia causato proprio dalle batterie al litio smaltite incorrettamente.
Inoltre, lo smaltimento improprio comporta la perdita definitiva di materiali preziosi come litio, cobalto e altri metalli rari, vanificando le possibilità di economia circolare che caratterizzano un corretto processo di riciclaggio.
Meglio optare per un riciclaggio responsabile
Tutto ciò ci porta a considerare una conclusione positiva. Quando conferite correttamente, infatti, le sigarette elettroniche possono essere completamente smantellate e i loro componenti avviati al riciclaggio.
Le batterie vengono infatti trattate in impianti specializzati per il recupero del litio, mentre plastica e metalli seguono le rispettive filiere di recupero. Un tale processo non solo è in grado di ridurre l’impatto ambientale, ma è anche in grado di contribuire attivamente alla disponibilità di materie prime per nuovi prodotti tecnologici.
Il litio recuperato dalle sigarette elettroniche può infatti essere utilizzato per la produzione di nuove batterie, sia per dispositivi elettronici che – come abbiamo già visto qualche riga fa – per veicoli elettrici.
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