Emergenza idrica a Nicosia: dal consiglio comunale poche soluzioni concrete nell’immediato per i cittadini – VIDEO

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Durante il consiglio comunale in seduta urgente tenutosi il 24 ottobre nell’aula consiliare di Nicosia, convocato per affrontare la grave emergenza idrica che sta colpendo la Sicilia e in particolare la provincia di Enna, non sono emerse novità significative per risolvere nell’immediato la criticità che affligge i cittadini.

Il presidente Sigismundo Li Volsi ha aperto la seduta ripercorrendo l’evoluzione della crisi idrica nel territorio nicosiano. La consigliera Luciana Spedale, in qualità di presidente della commissione speciale per l’emergenza idrica, ha illustrato diverse proposte strutturali per fronteggiare la situazione: il potenziamento del sistema della diga Ancipa, il completamento della canalizzazione del torrente Martello, la costruzione della diga di Bolo sul fiume Troina e lo sfruttamento degli invasi di Monte Bauda e Contrada Romano per scopi potabili e irrigui. La commissione ha inoltre richiesto una riduzione dell’attuale turnazione settimanale dell’erogazione dell’acqua gestita da Acquaenna.

Il sindaco Luigi Bonelli ha evidenziato gli sforzi dell’amministrazione nella ricerca di nuovi pozzi e le trattative con la cabina di regia che hanno garantito una riserva idrica dalla Diga Ancipa fino a gennaio 2025 per i cinque comuni di Cerami, Gagliano, Nicosia, Sperlinga e Troina, interamente dipendenti dall’invaso.

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L’intervento dell’ingegnere Franz Bruno, presidente di Acquaenna, ha spiegato in dettaglio come la strategia di ricerca di nuovi pozzi, particolarmente nei comuni che dipendono dall’Ancipa, non possa rappresentare una soluzione definitiva al problema. Ha evidenziato come negli anni si sia verificata una progressiva riduzione della dipendenza dall’invaso dell’Ancipa da parte di numerosi comuni della provincia di Enna, grazie a interventi mirati, permettendo alla maggior parte di staccarsi.  Questi lavori hanno incluso la riparazione delle perdite nelle condotte e l’implementazione di soluzioni alternative per l’approvvigionamento idrico. Bruno ha però sottolineato una criticità significativa: mentre alcuni gestori hanno adottato un approccio previdente, riducendo le perdite e ottimizzando l’utilizzo delle risorse, così come ha fatto Acquaenna, altri hanno continuato a sfruttare intensivamente la Diga Ancipa, compromettendone la sostenibilità nel lungo periodo.

Il deputato regionale del PD Fabio Venezia ha illustrato le iniziative parlamentari presentate insieme all’onorevole Luisa Lantieri, assente in consiglio per motivi istituzionali, tra cui emendamenti all’ARS per ottenere fondi destinati all’abbattimento delle tariffe idriche, al contrasto delle perdite e al sostegno delle attività produttive. Ha inoltre proposto l’istituzione di una tariffa unica regionale per l’acqua e un piano di efficientamento per le dighe siciliane.

Infine, il vice sindaco Annamaria Gemmellaro ha interrogato il presidente di Acquaenna sulla possibilità di integrare l’acqua dei nuovi pozzi scavati a Nicosia con quella dell’Ancipa per ridurre i tempi di turnazione. L’ingegnere Bruno, mantenendo un approccio cauto, ha escluso la possibilità di garantire nell’immediato una riduzione della turnazione, limitandosi a prospettare un potenziale aumento delle ore di erogazione subordinato all’effettivo contributo dei nuovi pozzi, una volta operativi.

La seduta del consiglio comunale, pur evidenziando l’impegno delle istituzioni locali e regionali nella ricerca di soluzioni, non ha fornito risposte concrete nell’immediato per i cittadini nicosiani, che continuano a dover fare i conti con l’erogazione dell’acqua una volta ogni sette giorni. La crisi idrica si conferma quindi una sfida complessa che richiederà tempo, investimenti sostanziali e un approccio coordinato tra tutti gli attori coinvolti per giungere a una soluzione strutturale e duratura.

Intervento integrale di Franz Bruno, presidente di AcquaEnna: 

Intervento del deputato regionale Fabio Venezia: 


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