Enna, al via la 54ma accoglienza di bambini bosniaci

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Prende di fatto il via domenica 15 dicembre la cinquantaquattresima accoglienza di bambini bosniaci organizzata come sempre dall’Associazione di Volontariato Ong Luciano Lama presieduta da Mimmo Bellinvia. La delegazione dell’associazione partirà alla volta dello stato balcanico dove andrà a prendere con dei pullman i circa 300 bambini che poi saranno ospitati in altrettante famiglie di 6 regioni italiane.

La maggior parte in Sicilia dove arriveranno nella mattinata del 21 dicembre al Palazzetto dello Sport di Enna bassa ed in Sardegna. I bambini rimarranno ospiti delle famiglie ospitanti sino al 18 gennaio quando faranno ritorno a casa. Come sempre per l’Associazione Luciano Lama si mette in moto da un punto di vista logistico una complessa macchina organizzativa. Basti pensare che per fare coincidere partenze ed arrivi di tutti i bambini nelle varie regioni il viaggio verso la Sicilia avverrà via terra ovvero passando da Croazia e Slovenia per poi scendere dal Friuli e non dal mare ovvero con i traghetti da Spalato o Dubrovnik.

Siamo presenti in Bosnia Erzegovina dall’inizio del conflitto che con una sanguinosa guerra civile ha segnato la storia di quei territori – commenta Mimmo Bellinvia – ed i bambini che oggi arrivano in Italia non sono più i diretti “figli della guerra”, ma le ripercussioni di quanto avvenuto 27 anni fa le risentono ancora oggi anche le nuove generazioni. Questi bambini provengono per la maggior parte da orfanotrofi ma non a causa della guerra. E’ uno stato che tenta di rialzarsi ma ancora oggi la situazione socio economica rimane difficile. Ma l’amicizia ed il rispetto di valori che si sono cementati tra noi e la comunità bosniaca sono sempre più forti e quindi noi rimarremo sino a quando avremo le forze anche economiche attraverso le famiglie per poterlo fare. Continuiamo quindi nella nostra attività di aiuto ma gradualmente stiamo correggendo il tiro della finalità. Ovvero con le famiglie bosniache stiamo lavorando per una forma di gemellaggio per dei veri scambi culturali ovvero bambini o ragazzi bosniaci che vengono in Italia e viceversa. E’ anche un modo per poter continuare nella nostra attività visto che le risorse economiche attraverso i finanziamenti pubblici vanno sempre via via scemando. E per questo motivo non finiremo mai di ringraziare le famiglie sia quelle storiche che continuano nella loro attività di ospitare i bambini che quelle nuove che intraprendono per la prima volta questa esperienza poiché grazie a loro l’attività delle accoglienze può continuare”.

 


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